«Genova sia capitale del nucleare»

Francesca Nacini

Lui l’ha buttata lì e lei ha colto la palla al balzo. Così ieri il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola - per mezzo di un discorso in cui faceva il punto sul futuro dell’energia in Italia letto dal deputato Pdl Michele Scandroglio, trasformato in speaker d’eccezione, nonostante un abbassamento di voce - e, a sorpresa, il sindaco Marta Vincenzi hanno proposto la candidatura di Genova a capitale italiana del nucleare.
Teatro dell’imprevedibile «investitura» è stata la tavola rotonda “Energia in Italia”, organizzata in città nell’ambito del XCIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica.
Accogliendo totalmente la tesi di Scajola secondo il quale il capoluogo ligure è «col suo tessuto produttivo fortemente specializzato nei settori a più alta tecnologia, l’Istituto Italiano di Tecnologia, la sezione regionale dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, la presenza di aziende storiche come Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare» ormai a pieno titolo la capitale del nucleare, il sindaco Vincenzi ha annunciato che avanzerà richiesta al Governo per fare della città la sede della futura Agenzia per la sicurezza nucleare.
Per Genova si tratta quasi di un dejà vu: negli anni ’80, infatti, poco prima che il nucleare fosse bandito dall’Italia sembrava che la Liguria potesse diventare il polo italiano del settore.
Intorno all’annuncio inaspettato si è sviluppato poi il dibattito di numerosi esperti tra i quali Antonino Zichichi, presidente del Centro Fermi. In discussione soprattutto il ruolo della fisica nel reperimento di adeguate risorse energetiche per una transizione verso un sistema energetico e uno sviluppo più sostenibile, anche attraverso l’uso del nucleare.


Il Congresso della Società Italiana della Fisica si concluderà oggi alle 15 al Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi con una conferenza sulle nanotecnologie di Roberto Cingolani e un’anteprima del Festival della Scienza.

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