«Genova tornerà ad essere la capitale nucleare d’Italia»

Il ministro Scajola «lancia» il ruolo della città nel settore

«Genova tornerà ad essere la capitale nucleare d’Italia»

Una conferenza energetica nazionale, nella primavera prossima, promossa dal governo per definire le linee del Piano energetico da sottoporre al Parlamento. Il tutto nella prospettiva, ormai concreta, di riportare il nucleare in Italia: l’annuncia il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola, lasciando la porta aperta, o almeno semichiusa, sulla possibilità di ospitare l’incontro a Genova. Intanto, entro il 31 dicembre, verranno fissati i criteri di individuazione dei siti che ospiteranno le centrali. «Ma Genova è destinata a tornare ad essere la capitale nucleare del Paese» sottolinea il ministro che poco prima ha incontrato il cardinale Angelo Bagnasco, il prefetto Annamaria Cancellieri e una folta delegazione di operatori economici (tra cui Cesare Castelbarco Albani, Paolo Odone, Stefano Messina, Adriano Calvini e Cesara Garbarino Mazzola). L’occasione dell’annuncio è la visita di Scajola alla sede di Ansaldo Energia dove è accolto dall’amministratore delegato Giuseppe Zampini, pronto a ribadire come l’attività dei tecnici ansaldini nel nucleare non si sia mai interrotta, nonostante vent’anni di stop alla costruzione di centrali in Italia. Gli ingegneri e il personale altamente qualificato della Divisione nucleare di Ansaldo Energia, e oggi della società autonoma Ansaldo Nucleare, sono stati impegnati, e lo sono tuttora, in vari Paesi per la realizzazione di impianti. Loro competenza, dunque, può essere impiegata in Italia.
Per questo - aggiunge Scajola -, occorre definire al più presto il Piano energetico: alla conferenza di primavera saranno invitati tutti i soggetti interessati, da quelli produttivi a quelli politici. Parteciperanno esperti e scienziati di livello mondiale e i lavori serviranno per capire come ottenere tre obiettivi: «Avere energia garantita e a prezzo stabile - specifica il ministro per lo Sviluppo economico -, avere fonti diverse per non dipendere da pochi Paesi per gas e petrolio, contribuire a diminuire le emissioni di anidride carbonica». Dopo la conferenza il governo porterà alle Camere il nuovo Piano «che in Italia - sottolinea ancora Scajola - manca da 21 anni». Ma è necessario, a parere del ministro ligure, un accordo bipartisan tra le forze politiche perché «questioni come quella energetica non si risolvono nell’arco di una legislatura, ma servono decenni». In questo ambito, Genova può tornare ad essere il punto di riferimento essenziale grazie al suo tessuto produttivo ad alta tecnologia e in particolare ad aziende storiche come Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare, che hanno segnato la storia nel loro settore.

«Lo sviluppo di una città - conclude il ministro - deve passare anche attraverso l’innovazione e le idee nuove, e credo che il nucleare potrebbe diventare l’occasione per Genova, che può tornare a essere la capitale non solo italiana in questo settore».

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