Allerta 1 fino a domani. E domenica arriva la neve

L'attacco di Matteo era stato diretto. Forse troppo diretto per restare senza risposta. E quelle mille e duecento persone arrivate al teatro della Corte per ascoltare Renzi, una per una, anche un'ora prima, come formichine, senza torpedoni e truppe cammellate, e quelle altre quattrocento nel foyer o fuori, hanno lasciato il segno. Anche e soprattutto perché l'incontro del tour «Adesso!» era stato pubblicizzato pochissimo: giusto un paio di articoli sui giornali, un annuncio in tivù, ma nemmeno un manifesto, uno spot o un'inserzione pubblicitaria.
Insomma, quelli che c'erano, c'erano perché erano davvero curiosi di sentire Renzi. E l'apparato di sinistra che, come nelle migliori tradizioni, aveva mandato le sue vedette a vedere cosa succedeva, si è comprensibilmente spaventato.

Quello che era derubricato a un fenomeno marginale, a «roba da ragazzini» e che non poteva contare su nessun parlamentare ligure a Roma (anche perchè sono quasi tutti paracadutati e il migliore, organizzativamente e pure umanamente, Mario Tullo, è il capo delle truppe bersaniane in Liguria) e su un solo consigliere regionale, lo spezzino Alessio Cavarra, si è dimostrato qualcosa di più forte. La leadership di Victor Rasetto, l'ex segretario provinciale che con la scelta di fare le primarie ha salvato il partito dall'implosione; (...)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica