Alluvione: Vincenzi chiamata dal pm

(...) nei prossimi giorni. Gambelli, che è attualmente in ferie, potrebbe essere destinato ad un altro ufficio. «Ad un anno di distanza dalla morte di Serena non è cambiato nulla. Anzi, oggi i rischi sono ancora maggiori di quelli del 2011», si sfoga Marco Costa, il papà di Serena. Ad un anno di distanza da quel terribile episodio lui racconta di aver «assistito a convegni, incontri e dibattiti». «Ho sentito tante parole ma pochi fatti. Invece di mettere in sicurezza il rio ci hanno messo un cantiere all'interno. Non voglio immaginare cosa succederebbe in questa zona se dovesse piovere di nuovo come in quel giorno».
Costa ha trascorso l'ultimo anno a documentarsi sui piani di bacino, a scrivere lettere al Comune e al Municipio a domandarsi cosa quel giorno non abbia funzionato: «È l'unica cosa che mi dà la forza per andare avanti - prosegue - se provo rabbia? Non la sto provando. Perché nessuno ha ucciso mia figlia con un colpo di pistola, ma nutro grande sconforto e dolore. Sconforto per come è stata gestita globalmente questa vicenda. Le responsabilità ci sono e stanno venendo alla luce. Ma la cosa che mi lascia maggiormente perplesso è che queste persone non si rendono conto di quello che hanno fatto e continuano a ricoprire cariche importanti. Credo sia giusto che si facciano da parte».
Chiaro il riferimento all'indagine della Procura sul verbale falsificato dell'alluvione: «Se in un primo momento - prosegue Costa - quando circolò la notizia dei primi indagati definii questa vicenda triste, oggi alla luce di quanto sta emergendo la trovo preoccupante. Sta venendo alla luce una grande responsabilità. Ci sono persone che hanno ammesso di aver fatto questo falso e lo hanno fatto a cuor leggero. Forse non si rendono conto che sono morte sei persone?».
Oggi, anniversario dell'alluvione, per la famiglia Costa sarà una giornata come le altre: «Serena ci manca tutti i giorni, tutte le ore - conclude il padre - questa è stata una settimana particolare perché siamo tornati a rivedere quelle terribili scene in televisione. Noi questa tragedia purtroppo la viviamo nel quotidiano».
Intanto nell'inchiesta potrebbe arrivare una svolta: nei prossimi giorni, ma la data non è ancora stata fissata, la Procura sentirà anche l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi. L'ex sindaco dovrebbe essere sentita come persona informata dei fatti e ricostruire con gli inquirenti cosa avvenne il 4 novembre del 2011 nella sala del comando degli uffici di protezione civile, al Matitone, dove secondo la Procura si sarebbe consumato il falso bollettino. Vincenzi, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe stata presente in quelle ore al Matitone, dovrà spiegare al procuratore aggiunto e al pm da chi ebbe la notizia della presenza sul Fereggiano alle ore 12 di un volontario (fatto risultato poi non vero) che la stessa sindaco diede in alcune interviste tv già alle ore 17.

«La cronaca cittadina di queste ultime settimane ha portato alla luce fatti incresciosi di menzogne, falsificazioni, negligenze e leggerezze, fatti che se letti qui, lungo le sponde del Fereggiano fanno venire i brividi», ha detto ieri don Ferdinando Primerano, parroco vicario della chiesa della Madonna della Guardia di Quezzi.Monica Bottino

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