L'Autorità portuale di Genova «bacchettata» e sanzionata dalla Asl per inosservanza di precise disposizioni normative in materia di salute pubblica sul luogo di lavoro, in particolare relativamente alla mancata nomina del «medico competente aziendale per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria» e alla altrettanto mancata «convocazione della riunione periodica» fra datore di lavoro, medico e sindacati. È quanto emerge al termine di un lungo braccio di ferro fra l'Authority di Palazzo San Giorgio e le Rls-Rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza, culminato da parte di questi ultimi in segnalazioni all'Azienda sanitaria locale Asl 3 genovese per sollecitare un intervento. «E l'intervento è arrivato - spiega fra l'altro Mauro Boffelli, rappresentante Sicurezza di Fit Cisl -, sotto forma di comunicazioni scritte all'Autorità portuale, in cui si fa preciso riferimento agli obblighi di legge e alle conseguenti sanzioni in caso di inadempienze accertate».
Per quanto riguarda il «medico competente aziendale», la Asl ha emesso nei confronti di Palazzo San Giorgio un «provvedimento di prescrizione», e pertanto «si ammette il contravventore a pagare entro trenta giorni» una somma pari a un quarto del massimo dell'ammenda prevista dalla legge (che nella fattispecie va da 1500 a 6mila euro). Va da sé che, in caso di mancato pagamento, verrà informato il pubblico ministero per la prosecuzione dell'azione penale. Per quanto riguarda, poi, la mancata convocazione, nel 2011, della riunione periodica - che dev'essere effettuata annualmente -, la stessa Asl 3 Genovese «prescrive» l'Authority intimando di regolarizzare la situazione entro quindici giorni. Ma intanto, avverte l'Azienda sanitaria locale, comunicazione di notizia di reato viene trasmessa alla Procura della Repubblica.
In ogni caso, se verrà accertato che le violazioni sono state eliminate, l'Autorità portuale sarà ammessa al pagamento di una somma pari al quarto del massimo dell'ammenda, salvo il fatto che, «in caso di mancato pagamento, verrà informato il pubblico ministero per la prosecuzione dell'azione penale». Le comunicazioni della Asl 3 si configurano, dunque, come una esplicita reprimenda del comportamento dell'Autorità di Palazzo San Giorgio, e, di converso, come una palese conferma delle lamentele dei sindacati che hanno più volte sollecitato il rispetto della normativa.
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