Questo al Genoa non sbaglia mai. Davide Ballardini pareggia fuori casa, partite complicate, e vince a Marassi. Come due anni fa traghetta il Grifo per la salvezza, stavolta merita la riconferma, non come quando il presidente Preziosi bloccò Malesani e lo sostituì nonostante avesse finito molto meglio del tecnico veronese al Bologna. Ci racconta Ballardini il figlio Elia, 21 anni, calciatore nella Virtus Entella, matricola di Prima divisione alla ricerca di una serie B storica quanto la Lega Pro. «Faccio la mezzala - spiega -, come esterno, preferisco giocare a destra. A Chiavari sono arrivato a gennaio, ho giocato due partite su 5». Mamma Anna, 49 anni, nata a Stoccolma, le ha dato due fratelli: Leo, classe '90, lavora a Ravenna, e Amedeo, '95, centrocampista nella Primavera del Cesena. «Avevo cominciato la stagione con i bianconeri romagnoli, con l'allenatore Nicola Campedelli ero fuori rosa, poi il cambio a beneficio di mister Bisoli mi aveva permesso di ritrovare posto fra i compagni». Un anno era sceso già in Prima, alla Carrarese.
Ora perché ha scelto l'Entella?
«Mi hanno preso a titolo definitivo, con il contratto sino al 2014. Vivo a Chiavari, mentre la famiglia è rimasta a Ravenna».
Papà ha 49 anni, da allenatore è cresciuto nelle giovanili del Cesena, poi Ravenna, Milan e Parma. La prima panchina da professionista fu alla Sambenedettese. Poi Cagliari, Pescara, Palermo e Lazio. Genoa, di nuovo Cagliari e da un mese ancora con i rossoblù.
«Il Sant'Elia è l'unico stadio dove non sono mai stato, fra quanti hanno visto in panchina mio padre, in serie A. Andai a Palermo, all'Olimpico e a Marassi. Da quando ha sostituito Delneri non sono ancora andato a seguire un allenamento, a Pegli, né allo stadio la domenica, poiché sono impegnato con la mia squadra».
Nell'ottobre 2011 perché aveva rifiutato di sostituire Giampaolo, al Cesena?
« È la sua squadra del cuore, sarebbe solo stato male al pensiero di poter fallire con il club che più ama».
Prima di accettare il Cagliari, aveva detto no al Bologna. Mamma Anna era arrabbiata perché aveva rifiutato 4 milioni di euro, complessivamente.
«I soldi sono l'ultima cosa a cui pensiamo. Siamo una famiglia fortunata, anche per quanto facciamo».
Pregi e difetti di Ballardini senior?
«È molto umile, ha grandi valori, è cresciuto con il settore giovanile, resta un istruttore di calcio. Il limite è la grande testardaggine».
Obiettivo dell'Entella?
«Su 23 gare di campionato, per 22 siamo rimasti in zona playoff, compreso oggi. Ci braccano in tante, ma i numeri dicono che possiamo lottare per grandi obiettivi».
Condivide l'hobby della pesca con Ighli Vannucchi?
«No, ma è un esempio per il gruppo, come persona: è il nostro campione, fa ancora il trequartista.
I biancazzurri sono davvero la quarta forza del calcio ligure?
«Le genovesi in serie A sono inarrivabili, noi arriviamo dopo lo Spezia, vicino alla salvezza in B».
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