«Quanto emerge dalle prime indagini è la punta di un iceberg che riguarda la quasi totalità delle regioni italiane». Il senatore Enrico Musso (Pli) entra nel vivo dello scandalo dei fondi Pdl gestiti nel consiglio regionale del Lazio e dopo aver auspicato le dimissioni, arrivate in serata, del governatore del Lazio Polverini, e invoca un intervento legislativo. «Servono provvedimenti urgenti, a partire dalla sospensione dei contributi ai gruppi politici regionali e da una nuova legge che stabilisca un organismo centrale di controllo rispetto ai bilanci dei gruppi consiliari delle regioni, i quali dovranno essere obbligatoriamente certificati, pena la restituzione di quanto ricevuto. A livello nazionale va invece elaborata una nuova legge che cancelli il finanziamento pubblico dei partiti - ha aggiunto - sostituendolo con la libera contribuzione di chi vuole sostenerli, detraibile dalle tasse con un tetto molto basso».
Sul «Laziogate»interviene anche il vicecoordinatore metropolitano pdl, Gianni Plinio che ha scritto a Berlusconi e al segretario nazionale Alfano invitandoli ad «espellere dal partito i malverdatori di pubblico denaro e gli inquisiti per gravi reati contro la pubblica amministrazione. È necessario dare degli esempi - ha detto Plinio -. Nel Pdl si pone una questione morale».
Ma è proprio di una mancata chiarezza da parte del partito di centrodestra, che l'ex consigliere pdl in Regione Raffaella Della Bianca, ora Riformisti Italiani, parla ai microfoni di Radio 24 raccontando le ragioni della sua uscita dal partito. «Mi avevano dato il bilancio del Pdl regionale in Liguria da firmare, c'erano solo macrovoci.
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