Bilanci dalla lettura poco trasparenti, finanziamenti cospicui spesi male, assenza di una programmazione seria: così Enrico Musso, candidato sindaco del Terzo Polo, liquida cinque anni di amministrazione targata Marta Vincenzi che ha chiuso il suo quinquennio senza riuscire a definire lultimo bilancio. Una scelta criticata fortemente da Musso che parla di «atto di scorrettezza»: «Lesercizio provvisorio è una cosa pazzesca, il prossimo sindaco avrà solo 40 giorni di tempo per approvare il bilancio, pena il commissariamento - spiega -. Chiunque sia il prossimo primo cittadino dovrà fare i salti mortali per una mancanza di presa di responsabilità dellattuale giunta». Ma ieri Musso è andato oltre presentando una proiezione tra alcune città italiane (Torino, Firenze e Milano) per comprendere come sotto la Lanterna sia stato impostato il lavoro negli ultimi anni.
Genova, per esempio, risulta come una delle città che raccoglie una maggiore entrata tributaria sia calcolata pro capite che in rapporto al totale delle entrate correnti. Ma quello che dimostra come lattuale amministrazione non sia stata allaltezza del suo ruolo, secondo il senatore, è alla voce dei trasferimenti che arrivano da parte di Stato, Regione e altri enti: «Un raffronto con le città di Firenze, Torino e Milano dimostra come Genova percepisca più delle altre città in termini di entrate da contributi e trasferimenti correnti - racconta il senatore -. Viceversa le entrate extratributarie, cioè quelle che sono proventi di servizi e beni pubblici, utili delle aziende partecipate, sono significativamente inferiori rispetto ad altre città. Sotto tutti i punti di vista, sia pro capite che in rapporto alle entrate correnti complessive».
Ma critiche da parte del candidato sindaco del Terzo Polo arrivano anche per limpostazione proposta ai consiglieri comunali e alla città del rendiconto del Comune: «è privo di trasparenza e leggibilità. Sul tema delle entrate tributarie, per esempio, il Comune di Torino ha catalogato 23 voci per far capire da dove arrivano i soldi, quello di Genova ha riassunto tutto in appena 7 voci». La proposta che arriva da Musso è quella di avviare una due diligence sui conti del Comune da affidare ad una società terza perché si possano passare le consegne tra la vecchia e la nuova amministrazione con la maggiore correttezza possibile.
Intanto lAlleanza di centro, movimento politico che a livello nazionale è alleato al Popolo della Libertà, conferma il proprio appoggio ad Enrico Musso: «Fin dalla scorsa estate Alleanza di centro e Musso hanno riscontrato ufficialmente la necessità di affrontare i tanti problemi ed il futuro di Genova, al di fuori della partitocrazia che lha ridotta alla situazione di oggi - ha detto Alberto Attolini, segretario genovese di Adc -. A ribadire il concetto la decisione di correre come partito civico con nostre persone sotto lunico simbolo della lista Enrico Musso sindaco».
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