Blitz contro il centro sociale Scontri e tensione nei vicoli

(...) Appena smontati i ponteggi e finite le tinteggiature delle pareti, però, il palazzo era stato occupato dal gruppo di «antagonisti» che ne hanno fatto un centro sociale per organizzare concerti, attività di carattere culturale ed anche un dopo scuola per bambini. Iniziative aperte al quartiere, ma pur sempre in spazi occupati per i quali non hanno mai pagato canoni d'affitto o utenze per acqua e luce come accade per qualsiasi associazione culturale o di volontariato.
A dare il via all'operazione è stata la richiesta di sgombero fatta da parte del procuratore aggiunto di Genova Vincenzo Scolatisco al Giudice per le indagini preliminari che ha decretato anche il sequestro della struttura di via dei Giustiniani 19. L'intervento è durato per cinque ore con momenti di tensione dopo che le forze dell'ordine hanno sbarrato il portone. I giovani del centro sociale, chiamando in loro aiuto anche altri amici, hanno iniziato ad intonare cori contro la polizia rimasta schierata a presidio dell'edificio. Ma ad un certo punto, dagli slogan si è passati al lancio di bottiglie di vetro contro gli agenti che hanno risposto usando i manganelli per disperdere la folla. Si sono registrati attimi di tensione finiti con quattro contusi tra gli occupanti rimasti lievemente feriti e medicati da un'ambulanza giunta sul posto. Gli antagonisti, tutti identificati, sono stati denunciati per occupazione abusiva di immobile.
A contestare l'intervento della magistratura e l'azione delle forze dell'ordine ieri ci ha pensato con eccellente tempestività una delle forze politiche che sostiene la giunta di Marco Doria: Rifondazione Comunista. «Lo spazio di via Giustiniani in questi mesi è diventato un luogo aperto di incontro e punto di riferimento nel centro storico di iniziative politiche e sociali - si legge in un comunicato di Prc -. Lo sgombero non è quindi la risposta al problema, ma anzi lo amplifica perché priva i cittadini di un luogo di incontro all'interno del quartiere e della città».

Lo dice una delle forze politiche parte della stessa maggioranza che non si straccio le vesti, né propose immobili a costo zero quando a rischiare di perdere la sede fu una storica pubblica assistenza cittadina come la croce Blu di Castelletto. Questione di bacino elettorale.

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