Quindici milioni di euro. Centoventimila chili di dinamite. Quindicimila microcariche da fare esplodere ogni dieci minuti 24 ore su 24 in quattro mesi. Centodiecimila metri cubi di roccia da rimuovere per «approfondire» il fondale di una quindicina di metri. Ci avevano provato inglesi e francesi bombardando Genova durante la Seconda guerra mondiale. Nel 2012 c'è riuscito il presidente di area Pd Luigi Merlo. Per cambiare i connotati del porto farà esplodere il porto, ma «per migliorarlo e non per distruggerlo, infatti il materiale roccioso sarà poi destinato all'ampliamento di calata Bettolo». L'operazione per il dragaggio dell'area vicino all'Expo è stata presentata ieri a palazzo San Giorgio e dalla prossima settimana saranno distribuiti volantini alla popolazione, come in stato di guerra. Ogni esplosione di «microcarica» da 25 chili di dinamite, sarà preceduta dal suono della sirena e l'intera zona sarà pattugliata anche dai militari della Guardia Costiera. Secondo gli esperti, la vetusta normativa del 1956 vieta il «brillamento» di numerose cariche contemporaneamente. L'iniziale progetto, che viene solitamente eseguito in tutti i mari europei, a causa della legge e della mancanza di deroghe, è stato modificato in quello «hole by hole» che comincerà la prossima settimana. I tecnici eseguiranno il foro singolo, carico e brillamento, con una lievitazione dei costi, perdita di tempo e disagi per i cittadini.
«Vogliamo avvertire i residenti - ha spiegato Merlo - perché se avvertiranno una vibrazione ai vetri, devono sapere di che cosa si tratta e stare tranquilli». Alla presentazione del progetto c'era anche il presidente del municipio Centro Est Simone Leoncini: «I disagi saranno ridotti al minimo. Si tratta di un intervento strategico e molto utile per sviluppare i traffici e l'occupazione in porto. Il dragaggio consentirà di fare manovrare nell'area le navi di grandi dimensioni».
Il periodo estivo è stato scelto perché l'area interessata si trova davanti ai bacini di carenaggio, che fino all'autunno in genere hanno una flessione di lavoro.
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