Cambiaso vince la tappa, Morgillo resta leader

Consistente balzo in avanti di Andrea Cambiaso, leader di Liguria Moderata, che, con 62 tagliandi, vince la tappa e scala la classifica del gioco-sondaggio del Giornale per la scelta del parlamentare preferito dai lettori. Ma prosegue con successo anche la corsa di Gianni Plinio, responsabile Sicurezza Pdl Liguria, che riceve un'ampia messe di voti (45), segno che la lontananza - auspicabilmente momentanea - da cariche istituzionali non nuoce alla popolarità e alla solidarietà di molti cittadini liguri. A favore di Plinio, fra gli altri, si sono espressi pubblicamente nelle ultime ore gli amici dei Circoli «Giorgio Almirante» e «DestraDomani» di Genova. Eccellenti, ieri, le performance di Stefano Garassino (42 tagliandi) e Pierluigi Vinai, quest'ultimo vicepresidente della Fondazione Carige e segretario generale di Anci Liguria, già candidato sindaco dei moderati: a Vinai sono andati 39 tagliandi. Se il vicepresidente del Consiglio regionale Luigi Morgillo, Pdl, resta per una volta fermo al palo, ma mantiene saldamente la testa della classifica, ad avvicinarsi al vertice sono Matteo Rosso, consigliere regionale Pdl (per lui altri 10 voti), e Fausto Benvenuto, consigliere comunale Pdl a Savona (33 voti), che di recente ha proclamato una sorta di «deScajolizzazione» prendendo le distanze, con altri esponenti del Pdl locali, dall'ex ministro e leader del partito in Liguria. Fra i tagliandi arrivati ieri in redazione, infine, si distinguono i 20 di Alberto Cattaneo, i 12 di Giovanni Collorado, gli 11 di Milena Pizzolo e i 10 di Remo Viazzi. Il quale, comunque, si inserisce, con una dichiarazione inviata in redazione, nel dibattito inaugurato di recente su queste pagine da Matteo Campora e Beppe Costa: «Caro Massimiliano Lussana - scrive fra l'altro Viazzi -, spiace dover prendere posizione contro Campora, del quale ho potuto apprezzare nel corso dell'ultimo ciclo amministrativo le doti umane e politiche, ma proprio non sono d'accordo. Ancora non sappiamo quale sarà la nuova legge elettorale, ma è già certo che, quale che essa sia, favorirà enormemente i parlamentari uscenti (magari!) a discapito degli “aspiranti“. Le ricche prebende di cui hanno fatto incetta per cinque, dieci, quindici o più anni, unitamente alla sostanziosa “liquidazione“ che viene loro elargita a fine legislatura, sono cose che già li avvantaggiano troppo, figuriamoci una “pagina“ su un giornale. Che se la comprino! I soldi certo li hanno. Per chiunque si interessi un po' delle sorti del PdL è fin troppo facile smascherare l'intento del mio ex capogruppo: lanciare un'idea che favorisca indirettamente il suo pigmalione, Luigi Grillo, contro il quale non ho nulla di personale (anzi è doveroso riconoscere che quel poco che Genova ha ottenuto in questi ultimi anni si deve quasi esclusivamente a lui), ma che siede in Parlamento da quando io ero poco più che un bambino! Se i nostri parlamentari hanno fatto qualcosa di buono in questi cinque, dieci, quindici o più anni la stampa se ne sarà già occupata: li ha riveriti, ha dato loro spazio in televisione, sui giornali, alla radio; li ha invitati a convegni e presentazioni, ha riservato loro i posti in prima fila in ogni occasione... Ci manca ancora una “pagina“ sul Giornale. Che se la paghino! Lo spazio, invece, dovrebbe essere concesso, e gratuitamente, alle persone che normalmente non hanno il privilegio di partecipare alle trasmissioni televisive o avere spazio sulle pagine dei giornali (e non mi riferisco al sottoscritto, che gode di una sufficiente considerazione). Benché i successi del Movimento 5 Stelle dimostrino che esistono anche altri canali di movimentazione delle masse e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, resta comunque vero che radio, televisioni e giornali siano i veicoli più efficaci, specie in una città come Genova, dove il numero - e quindi l'incidenza e la forza elettorale - delle persone anziane è altissimo.

È troppo presto per rendersene conto e la politica ha fornito una prova troppo miserabile di sé per essere ancora difesa, ma sarà meglio che qualcuno cominci ad affermare che i continui e tanto osannati tagli alla politica (o meglio al numero dei politici) sono ipso facto la negazione della democrazia: sempre meno persone - conclude Viazzi - potranno fare politica e la riusciranno a fare solo i ricchi o i politici di professione, ai quali qualcuno vorrebbe anche “regalare“ le pagine de il Giornale... Che se le paghino! I soldi certo li hanno». Intanto il totale dei tagliandi raggiunge quota 6.918.

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