Un anno fa, il primo obiettivo era tornare subito a vivere. Ripulire le strade, ritrovare le famiglie isolate, far sentire alla gente che il fango non aveva trascinato via con sé anche la speranza di ricominciare. Adesso, però, i sindaci delle località dello spezzino colpite dall'alluvione del 25 ottobre devono chiudere i bilanci, e i conti non tornano. I soldi spesi per far lavorare le ruspe, per rimettere in moto il minimo vitale dei borghi devastati, li hanno tirati fuori loro, e in tutti questi mesi dalla Regione non è arrivato che poco o nulla. «I soldi non ci sono, lo sappiamo - dice il sindaco di Beverino, Andrea Costa -, e se una volta quando c'era un evento calamitoso la Regione rimborsava tutte le spese sostenute nella fase di emergenza, adesso non è più così. Noi, per esempio abbiamo fatto opere strutturali per 3 milioni e 200 mila euroe e a oggi ci hanno assegnato un milione e 200 mila euro... Inoltre il nostro bilancio comunale è in tutto di circa 2 milioni e mezzo». Costa fa notare anche un altro problema gravissimo: «In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, ci troviamo nelle condizioni di aver fatto lavorare le imprese un anno fa per settimane e i soldi li devono vedere ancora oggi. Sui primi lavori, quelli dell'emergenza, qui a Beverino abbiamo speso circa un milione di euro e dalla Regione ne abbiamo avuti 266 mila e soltanto quelli ho potuto dare alle imprese: praticamente dopo un anno hanno visto un acconto del 30 per cento».
Stesso copione per il Comune di Follo, il cui sindaco, Giorgio Cozzani, ammette che lì la situazione è migliore soltanto perché i danni non sono stati così ingenti come altrove. «Qui abbiamo avuto l'esondazione del Vara - spiega Cozzani - e nella prima emergenza abbiamo speso circa 3-400mila euro, 40mila dei quali solo per smaltire i rifiuti con una ditta specializzata. Sappiamo che se ci andrà bene la Regione ci rimborserà il 20 per cento di quanto abbiamo speso...». Per il momento, data la necessità di chiudere i bilanci comunali, le somme extra dell'alluvione sono state elencate come debiti fuori bilancio. «Spero che prima o poi questi soldi arrivino, per Comuni piccoli eventi come l'alluvione sono devastanti anche sotto questo profilo».
E poi c'è Brugnato, il cui sindaco Claudio Galante si è già fatto sentire, tanto da provocare la reazione del prefetto Gabrielli che pubblichiamo in questa pagina. «Solo per la prima fase, quella di prima emergenza, le ruspe per intenderci qui abbiamo speso un milione e 900mila euro - tuona il primo cittadino leghista, giustamente preoccupato anche di fronte ai cittadini di farsi vedere combattivo su questo delicato capitolo - La Regione per il momento ce ne ha rimborsati 300mila.
Urge una risposta veloce, da Regione e Ministero. Anche per non allungare la lista dei problemi irrisolti di territori già duramente colpiti .
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