«Contro l’antipolitica le soluzioni concrete»

«Contro l’antipolitica le soluzioni concrete»

Più sicurezza, attenzione alla famiglia, trasporto pubblico efficace. Idee comuni a tanti (se non a tutti) i candidati, la differenza la fanno la competenza e lo studio che c’è dietro ai progetti proposti agli elettori. Ecco Filippo Spigno, 51 anni, avvocato civilista, sposato con quattro figli. Una persona mai in politica e da sempre impegnato nell’associazionismo cattolico che appare il sostenitore ideale di Pierluigi Vinai sindaco di Genova.
È Vinai che le ha chiesto di candidarsi?
«No. Ho conosciuto personalmente Pierluigi Vinai solo dopo aver accettato la candidatura che mi è stata proposta da amici; ma la sua figura mi era già nota ed è stata decisiva nella scelta. Apprezzo il suo stile di vita e ogni giorno di più il modo con cui sta affrontando la campagna elettorale»
Non ha mai fatto politica e ci si mette ora che la gente non sopporta più la «casta»?
«Ha presente quando uno si lamenta perché le cose non vanno bene, propone soluzioni al bar con gli amici e poi si ferma lì? Vorrei andare oltre mettendo a disposizione le mie capacità professionali e conoscenze di genitore. Ho sposato l’esperienza associativa di Liguria Moderata, lista che rispecchia i miei valori e le mie idee per la tutela della vita e della famiglia»
Il suo cavallo di battaglia è l’adozione del «quoziente familiare» per Genova. Tutti lo citano, nessuno spiega cos’è...
«È un criterio di abbattimento delle imposte modulato su vari sistemi: una famiglia che ha figli deve essere sgravata dalle imposte per la partecipazione ad asilo nido, scuola materna ed anche alle scuole parificate. Chi sceglie di portare un figlio in un istituto privato deve essere agevolato nella scelta. Poi, considerando la particolarità genovese, bisognerebbe anche tenere conto di anziani e portatori di handicap. Guardi, su questo modello si potrebbe lavorare all’infinito. In Francia, per esempio, il sistema funziona per le madri separate con figli a carico»
Quando è in giro a chiedere il voto cosa le chiedono le persone?
«Sicurezza, sicurezza e sicurezza. Soprattutto nel centro storico»
Non è che il Comune possa far molto.
«Non è vero. La legge 65 del 1986 permette ai corpi di polizia municipale di svolgere azioni di pubblica sicurezza su richiesta del sindaco al Prefetto. La polizia di stato non ha i mezzi sufficienti per presidiare il territorio e il controllo è scarso»
I vigili per strada non sono tantissimi. La ricetta sarebbe assumerne altri?
«Assolutamente no. Ci sono parecchi operatori della polizia municipale costretti a lavorare negli uffici, bisognerebbe motivare chi lavora nella macchina comunale e fargli apprezzare di più il proprio ruolo a servizio della città»
Parliamo di proposte da «sindaco», pensa di poterli davvero realizzare nel suo ruolo?
«Non credo che il consigliere comunale debba solo dire sì o no alle delibere di giunta che passano dall’aula. Che sia in maggioranza o all’opposizione io le proposte le farò»
Allora mi parli di trasporto pubblico
«In alcune zone della città sarebbe utile aprire le corsie gialle alle moto. Eppoi se mi permette avrei un progetto che riguarda la metropolitana»
Prego?
«Il servizio del metrò ha grandi potenzialità ma la sospensione del servizio alle nove di sera è limitativa.

Anche in vista del prossimo arrivo a Brignole, sarebbe utile che le sere di venerdì e sabato restasse attiva fino alle 2 di notte per permettere ai giovani della movida di spingersi in centro evitando di utilizzare la macchina. Così come sarebbe utile mantenerla aperta fino a mezzanotte in contemporanea con le partite serali di Genoa e Samp a Marassi evitando gli ingorghi alle 7 di sera in tutto il centro e la Vabisagno».

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