Il coordinamento metropolitano di Genova ha scelto: è Giancarlo Vinacci, 53enne manager genovese trapiantato a Milano, a portare la bandiera del Popolo della Libertà per Palazzo Tursi. La decisione è arrivata dopo il vertice di ieri tra i componenti del coordinamento cittadino riuniti allhotel Bristol di via XX Settembre. Un vertice durato due ore e mezza dove lunico nome realmente preso in considerazione è stato solo quello di Vinacci, «perché Pierluigi Vinai non si è mai proposto come candidato sindaco» ha spiegato ai presenti il coordinatore genovese Gianni Barci, «altrimenti un percorso per valutare la sua candidatura sarebbe stato approfondito».
Sarà adesso il segretario Angelino Alfano a dire lultima parola e poi, sempre che Giancarlo Vinacci sia sempre intenzionato a raccogliere la sfida dopo le riserve che una parte del partito gli ha mostrato in questi giorni, ci sarà il via alla campagna elettorale che dovrà essere particolarmente martellante visto il volto nuovo sconosciuto ai più. Un vertice teso quello di ieri pomeriggio con una decisione che è stata presa non allunanimità dei presenti visto che in quattro (Antonio Oppicelli, Giuseppe Cecconi, Claudio Eva e Enrico Bocca) si sono astenuti non condividendo il merito della votazione.
Intanto Claudio Scajola non molla e ancora una volta torna sul tema delle primarie per cercare di creare un maggior coinvolgimento nellelettorato di centrodestra. «In questo momento di debolezza tra i partiti - sottolinea lex ministro - le primarie parte sono lo strumento per individuare il candidato con il maggior consenso. È venuta fuori la candidatura di Vinacci proposta da Biasotti e Grillo, mentre gli ambienti della società civile e del mondo cattolico indicano il nome di Viani. Ambedue persone degne, io dico: decidiamo attraverso lo strumento più utile, che sono le primarie. Ognuno dei candidati ha delle positività per unire il partito e il centrodestra. Guai se ci presentassimo già perdenti alla consultazione di Genova».
Non solo ma Scajola resta convinto che questa possa essere la partita giusta per vincere e consegnare Genova ad un governo di moderati: «Di fronte a candidature che sono espressione della sinistra massimalista e del mondo laico possiamo avere qualche opportunità».
Lega Nord. Sembra solo una questione di forma ma la Lega genovese ha definito la candidatura a sindaco di Edoardo Rixi, 37 anni, capogruppo in consiglio regionale del Carroccio.
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