«Pronto signor Concas. Chiamo da Genova. Disturbo?». «No, ci mancherebbe. Sono in vacanza a Gallipoli. Se mi sente male è colpa del vento». La sua prima domanda però è questa. «Mi hanno detto che la Corniglianese è fallita. Mi conferma?». Il primo amore non si scorda mai. Regola che vale in amore e pure nel calcio. Così Fabio Concas, reduce dalla promozione con il Carpi dalla Lega Pro alla B, genovese di Cornigliano, si preoccupa della squadra dove ha tirato i primi calci.
Insomma è stata una stagione da incorniciare. Con l'ultimo capolavoro superando il Lecce ai play-off.
«Sinceramente non ci aspettavamo di riuscirci e invece abbiamo conquistato la promozione meritatamente. È stata una gioia infinita».
L'anno prossimo potrebbe essere l'unico genovese in serie B. Orgoglioso?
«E come potrei non esserlo».
Avrà qualche sassolino da togliersi. In pochi a Genova hanno creduto in lei.
«Assolutamente no. Ho svolto un percorso di crescita personale passando dal settore giovanile della Samp fino al Savona, poi Carrarese, Terni, Varese e ora il Carpi».
C'è però qualche allenatore al quale deve dire grazie?
«Sannino a Varese e Brini quest'anno a Carpi. Ma quello che più ha creduto in me è stato il ds Cristiano Giuntoli, che conosco dai tempi di Savona».
Torna così in B, accarezzata sei mesi a Varese.
«Si e spero di giocarmi al meglio le mie chance».
Per chi non la conosce, in che ruolo gioca?
«Sono un centrocampista sterno. Tecnicamente devo migliorare».
Il sogno nel cassetto?
«Giocare in Serie A con la Sampdoria, la squadra del cuore fin da quando ero bambino».
Un sogno che potrebbe diventare realtà.
«Ci credo, almeno finché corrono le gambe. Chiaro che adesso devo giocare ad alti livelli. Poi vedremo cosa accadrà».
Il gol più bello?
«In rovesciata a Lanciano con la casacca delle Fere».
Quello più importante?
«Quello all'esordio in Serie B col Varese al Torino».
Allora a presto, magari per la presentazione alla Sampdoria.
«Adesso l'unico pensiero è far bene con il Carpi per cercare di disputare un campionato tranquillo. Poi ne riparleremo».
Sognare non costa nulla. Ma chi ha fatto tanta gavetta sa benissimo che arrivare in vetta è dura, ma precipitarne è un attimo. Buona fortuna.
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