Nonostante l'effetto mediatico-emotivo di «capitan Schettino» e della tragedia del Giglio, per il comparto crocieristico italiano le stime di chiusura 2012 evidenziano la sorpresa della «contenuta riduzione» del numero dei passeggeri «movimentati»: -4,2% rispetto al boom del 2011, per un totale di 11.026.692. Il mercato ha fatto registrare una forte ripresa nel secondo trimestre, dopo la flessione dei primi tre mesi (-10,8%) dovuta più probabilmente alla crisi economica. Il trend è risalito anche grazie ad una sensibile riduzione del prezzo dei biglietti e, a fine anno, si potrà attestare più o meno sui livelli dell'anno scorso. In buona sostanza, la crociera è meno per l'èlite e sempre più per la massa «ma senza perdere di vista regole e sicurezza». Inoltre, nel 2013 il porto di Genova potrebbe toccare il record di un milione di passeggeri. Se a livello nazionale la stima della crescita per i prossimi sei mesi si attesta al 4.5% e per il 2013 ci si attende un boom, a differenza di altre città portuali italiane, in quella del capoluogo ligure l'accoglienza dei turisti rimane un problema. Anche perché in 5 anni l'ex amministrazione della «Migliore» Marta Vincenzi ha speso tante parole, ma pure in tal senso non è stata in grado di migliorare granché.
Sono alcuni dei primi dati che saranno ufficializzati il 5 ottobre all'Italian Cruise Day, forum sull'industria crocieristica italiana, presentato ieri a Genova dal presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo, di quello di Risposte e Turismo Francesco Di Cesare e dall'amministratore delegato di Stazioni Marittime Edoardo Monzani. «Il 2013 sarà un anno positivo. Quando però mi fanno certe domande preferirei non rispondere - ha ironizzato ieri Merlo - perché logistica, servizi e infrastrutture in porto sono migliorati. L'anno prossimo potremo toccare il milione di passeggeri. Per le crociere si potrà destinare pure la banchina di Calata Sanità.
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