Il cuore del popolo del Giornale batte più forte di quello dei politici

Il cuore del popolo del Giornale batte più forte di quello dei politici

(...) Per quanto riguarda «l’organizzazione del Giornale» vi do anche due dati tecnici. Lasceremo la raccolta aperta fino ai primi di settembre, in modo da superare la fase dell’immediata emergenza, quando gli aiuti abbondano e rischierebbero di andare dispersi nella massa, e poi adotteremo un paese, che vi comunicheremo quanto prima, appena avremo il quadro completo delle esigenze. Io stesso scenderò in Emilia e consegnerò direttamente gli aiuti, in modo che non vadano persi nel mare magnum di sms e raccolte varie. Tutte rispettabili, per carità. Ma forse un po’ lontane dal destinatario finale. O, almeno, questo è un po’ il retrogusto di ogni gara, comunque bella, di solidarietà.
Ad esempio, gli sms sono possibili fino a fine mese. Ma nuovi problemi arrivano proprio ora, con il grande caldo e la convivenza forzata nelle tende, che rende ancor più drammatica la situazione.
Poi, per una volta, lasciatemi spendere una parola a favore delle banche. Spesso e volentieri, anche giustamente, abbiamo sparato contro il sistema bancario, che dimentica le esigenze di piccola e piccolissima industria. Eppure, proprio in questa raccolta che nasce dai piccoli e piccolissimi imprenditori (e commercianti e artigiani) per permettere di lavorare a tanti loro colleghi emiliani, e poi si è estesa a macchia d’olio a mille altre categorie, la banca presso la quale abbiamo aperto la sottoscrizione ha contribuito in pieno al progetto. A partire da tanti piccoli particolari, dal fatto che il conto e i bonifici siano a costo zero (magari è ovvio, ma nei primi giorni non era così ovvio, tanto da aver richiesto l’intervento chiarificatore dell’Abi e quindi apprezziamo la sensibilità immediata della Passadore), passando per il riconoscimento di un piccolo tasso di interesse al conto.
Ma, soprattutto, quello che mi fa più piacere è il sorriso del personale ogni volta che ci annunciano un versamento. Anche loro parte in causa di questa straordinaria raccolta, partita da un’idea di Marco Percivale, in una notte insonne a Ronco Scrivia, e poi estesa a macchia d’olio. Anzi, sarebbe bello che altre raccolte solidali confluissero in questa iniziativa. Raccogliere divisi, per aiutare uniti.
Insomma, davvero una bella storia. Con un’unica pagina nera, magari attesa, magari scontata, ma come sempre amara. In tutti questi versamenti manca quasi completamente l’apporto della politica, di quelli che si fanno sentire tutti i giorni con le loro richieste e con le loro produzioni letterarie, in qualche caso pensando che la loro rielezione sia al centro del bene del Paese. Forse distratti, si sono dimenticati di essere solidali con chi soffre. E il «quasi», fra l’altro, non riguarda due esponenti di primissimo piano, ma due meritevoli volontari della politica, come Gian Luca Fois e Tiziana Notarnicola, che non sono parlamentari, ma il primo dei non eletti in Comune e una consigliera di Municipio ad Albaro, Foce e San Martino. Insomma, per farla breve, gente che con la politica certo non ci si arricchisce, quasi il bis di quando Vincenzo Falcone, consigliere di Municipio del centro storico, di Castelletto, di Carignano, del Lagaccio e di Oregina, fu il maggiore contribuente della raccolta per gli alluvionati, dedicata soprattutto ai politici.
Poi, certo, magari quelli che non appaiono ancora nella lista hanno fatto tanta beneficenza altrove e in silenzio. Magari. E lungi da noi l’idea di fare liste dei cattivi su una storia che è di pura sensibilità personale.
Ad esempio, so per certo che, almeno due deputati, uno di centrodestra e uno di centrosinistra, entrambi educati e perbene, uno che fa l’avvocato e l’altro che si muove in Vespa, fanno molta beneficenza in silenzio e senza sbandierarla. Ma lo so perchè sono le eccezioni in una regola di privilegiati che, oltre al privilegio, spesso si dimentica degli altri. Soprattutto, di chi li ha mandati in quel posto. E quindi, viva i Fois, le Notarnicola, i Falcone.

Viva quelli che fanno volontariato politico, eppure non dimenticano il significato della parola solidarietà.
Piccole storie che ci raccontano che un’altra politica è possibile. Non è mai troppo tardi per iscriversi a questo partito, basta un euro.
(1-continua)

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