2DALLALDILÀ
Io, James Spensley,
ho copiato lAndrea Doria
Doctor Lussana, Good morning! Sono James Spensley( le risparmio il «Sir», per modestia). Lei si chiederà stupito che cosa significhi e da dove arrivi questa lettera. Molto semplice: nel meraviglioso luogo in cui mi trovo, il Nostro Grande Capo non ci consente di comunicare con gli umani. Solo in casi speciali, e dopo lunghe insistenze, tollera qualche eccezione (ha presente il film «Ghost»?). E così oggi, dopo tante suppliche, è toccato a me. Avendo a disposizione solo nove minuti, ho deciso di scrivere a Lei perché desidero chiarire un punto che mi sta particolarmente a cuore. Dottor Lussana, io che sono il fondatore del Genoa Cricket and Football Club, voglio che si sappia che non reggo più i genoani! Sono l'antitesi del prototipo di sportivo che avevo sognato, sono il negativo di quello che io ed i miei amici ci siamo sforzati di essere. Tanto per cominciare, già l'esordio è un falso clamoroso. Nel 1983, fu fondato, da alcuni miei connazionali, che avevano scelto Genova come un ideale «business point» dopo l'apertura del canale di Suez, il Genoa Cricket and Athletics Club. Fu soltanto dopo il mio arrivo nella Vostra meravigliosa città, e cioè nel 1896, che cominciai a contagiare i membri del club con la mia insana passione per il calcio. A tal punto che nel 1899, l'anno dopo aver vinto il primo scudetto in un torneo che durò un solo giorno, fondammo il Genoa Cricket and Football Club. Come vede, qualche furbetto si è già incamerato 6 anni di anzianità, quasi come se si trattasse di contributi dell'Inps. L'idea di fondare il Genoa Cricket and Football Club, mi lasci essere onesto con Lei, l'ho rubata alla Società Andrea Doria che nel 1895 aveva costituito la Sezione Calcio. Mi affascinava quella combriccola di genovesi e svizzeri che praticavano il mio adorato football! E come se la spassavano sul loro campo (la Caienna), che venne poi ampliato e ridisegnato grazie all'intervento del Cav. Musso Piantelli. Ma quello era il campo dove giocavano i giovanotti della Doria e non riesco a capire ed a giustificare il tentativo che fanno i genoani moderni di rivendicarlo come loro.
Le cose precipitarono dopo la mia morte. L'iniziale vena britannica si annacquò, resistette ancora qualche svizzero (che gran gentiluomo era Salvadè!) fino a che il vero stile dei fondatori scomparve del tutto. Vennero retrocessioni (la prima addirittura negli anni trenta!), scandali, gioco inguardabile, presidenti speculatori, giocatori biscazzieri. Nel 2005 si toccò veramente il fondo. Fossi stato vivo, avrei personalmente sciolto il club per indegnità, ma nella mia condizione «eterea» non potei fare nulla. Certo che da allora quando incontro De Coubertin in qualche occasione sociale, mi rendo conto che mi guarda con un leggero senso di fastidio.
Gli ultimi ripugnanti esempi mi arrivano dall'ultimo derby con la Sampdoria, dove è stato praticato un calcio brutale, lamentandosi e pretendendo invece di essere vittime. Quel giovanotto greco è stato veramente imbarazzante. Certo, ai miei tempi, con gli svizzeri in campo le cose erano diverse. Ora, purtroppo, gli svizzeri (ben 2!) giocano dall'altra parte e la differenza si vede. Temo che i miei nove minuti siano irrimediabilmente scaduti. Mi raccomando a Lei, Dottor Lussana. Mi renda giustizia. Con cordialità.
James Spensley
alias Massimo Bianchi
2ROBA DA (TROPPO) DURI
Chi gioca a calcio
e chi gioca a calci
Sicuramente gli avversari hanno avuto le loro occasioni non sfruttate e sicuramente il Calcio è un gioco maschio e da duri. Però mi sembra che domenica sera si sia superato, come già in precedenti occasioni, il limite della decenza; mi meraviglio infatti che la seconda squadra della città abbia finito la partita in 11. Probabilmente per caratteristiche tecniche sono più predisposti ad altri giochi con una sfera rimbalzante come ad esempio «Palla avvelenata», in quanto le regole impongono di mirare, tirare e colpire l'uomo mentre nel «Soccer» bisognerebbe, invece, colpendo a calci la palla e non l'avversario, cercare di buttarla in rete. Insomma, in sintesi, domenica sera una squadra ha giocato a Calcio mentre l'altra a calci. A voi il compito di scoprire quale sia quest'ultima.
2NON È ANCORA FINITA
Una sconfitta
per guardare avanti
Abbiamo perso. Non ceravamo più abituati. Ci sta nel calcio vincere e perdere. Certo meglio vincere, questa volta abbiamo perso. Le ultime tre volte avevamo stravinto. È stato un brutto derby, giocato male da tutte due le squadre e giocato ancora peggio, secondo me, da chi ha vinto. Dei nostri avversari non parlo oltre, mi limito a dire che non credo che Del Neri abbia ragione nellindicare la sua squadra come favorita per il quarto posto. Comunque la Samp ha vinto e allora i miei complimenti e un bravo alla Samp. Detto questo, veniamo a noi. Beh credo che meglio e di più forse potevamo fare ma certo non molto. Troppi infortuni di lunghissima degenza e troppi cartellini gialli subiti da arbitraggi che ci sono stati quasi sempre, non so quanto volontariamente, avversi. Bene questi due fattori hanno portato a utilizzare e spremere tantissimo un numero ristretto di giocatori. Ora mancano 5 gare alla fine e Noi si andrà a Parma a Bari e Catania e riceveremo la Lazio e il Milan. Sento, da non so quale parte, che il Genoa non avrebbe più nulla da chiedere al campionato e allora mi domando cosa avrebbero da chiedere al campionato il Parma il Bari il Catania e la Lazio. Tutte le squadre hanno da chiedere tre punti a gara. Quindi mancano 5 gare al termine e allora ci sono 15 punti a disposizione, noi ne abbiamo 45 perciò mi pare evidente che il sesto posto sia ancora raggiungibilissimo. Detto questo non vuole dire che lo raggiungeremo certamente, magari lo raggiungerà il Parma o la Fiorentina sulle quali la critica depone grandissime speranze e le accredita di grandi possibilità. Appunto Parma e Fiorentina che hanno addirittura 46. Quindi 5 settimane alla fine di questo campionato, e la Società dovrà cominciare a tirare le prime somme e a pianificare la prossima stagione, vedere quali giocatori saranno da confermare a cominciare dal portiere titolare il cui mancato impegno di questa sera pone, doveroso, il dubbio sulla sua presenza nella rosa dellanno prossimo. Si vince si perde, questa sera abbiamo perso.
Roberto Del Ponte
2LA POESIA
Il magico rito
con Cassano carneade
Colori vivaci / di maglie / e bandiere, / il derby / che sia / Primavera. / Discorsi / arte pallonaria / attacchi / difese / portate / nobile, / il gol / come dessert. / Bel gioco / palla / che gonfi / la rete / la preghiera / di noi / il magico rito / è derby. Posticipo nobile, / lieve serata, / si fa primavera. / Genova fa testo / teoremi da «Domenica sportiva». / Vessilli / colori di drappi / maglie Marassi. / Quellunico teatro / che sa dinglese, / derby magico ludico.
Mario Sciacca
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