il derby dei lettori

2PALLONATE IN TV
Il processo al «Processo» di Biscardi

questa volta lo vorrei fare io
Carissimo Direttore, come ben lei sa seguo le vicende del gioco del calcio nelle varie rubriche televisive.
Si commentano i pre partita, lo svolgimento delle stesse, i dopo partita. I commentatori sono tutta gente ferrata in questo campo anche se, a volte, non hanno giudizi obbiettivi ma peccano di «campanilismo».
Con la mia, modesta, penna, vorrei ora fare una, sensata e giusta (a mio parere) critica. Mi riferisco al «Processo del lunedì», quello di Biscardi (ore 21-24) su «7Gold». È un programma trentennale e regge, tutt’ora, in quanto vuole essere originale e distinguersi dai normali commenti. Tratta dei problemi di qualche squadra, mette in evidenza gli errori arbitrali, riporta voci di mercato. È, pertanto, seguito e gradito.
Ma, a mio modesto avviso, presenta delle pecche, che sarebbe opportuno correggere. Senza falsa modestia dico come la penso, senza mezzi termini.
1º) Come prologo ha una carrellata (come usa adesso) di scene che si sovrappongono, figure di calciatori che sbucano da ogni parte, in mezzo a flash di luci e musica assordante. Il tutto con l’urlio di una bella ragazza che grida come un’ossessa. Piace questo, a me, no.
2º) Viene proposto un programma, sempre molto corposo.
Cinque o sei argomenti diversi. Poi si da inizio ma il primo argomento, la tira lunga per più di un’ora, spingendo, i successivi sempre a più tardi. Per cui, a volte, gli ultimi sono quasi eliminati.
3º) Le argomentazioni, infallibilmente, sono riferite alle squadre di testa. Si parla solo dei loro problemi, dei rigori che a loro sono stati (o, non stati) concessi e così via.
Ovviamente si adeguano le sequenze della «moviola» che segue. Ma tutte le altre squadre, esistono o sono sparite di scena?
4º) in un complesso di persone che deve proporre idee, è prescritto che parli a turno e che non si interrompa l’oratore...
In questa trasmissione tutti interrompono, tutti gridano più forte per coprire la voce dell’avversario. A volte sono ben in tre a vociare.
Il conduttore, non si prende la minima briga di regolarizzare il dibattito. Anzi, è il primo a interrompere tanto che, spesso, chi parla lo investe con un «permetti che vada avanti?».
5º) Anche a Montecitorio, qualche volta, si alza la voce. Ma in questa trasmissione sembra di essere in una osteria colma di avventori avvinazzati. L’urlio è la regola
Vi è anche qualcuno che esagera nel vociare, dando in escandescenze. È la «macchietta» del gruppo e, forse, piace anche in quanto dà una nota di colore. Dà una nota diversa, quasi allegra al consesso, ma è un «rimedio» che alla lunga, fa rima con «tedio»
6º) Il programma, già per se stesso troppo lungo e mal distribuito, è, deliziosamente, infarcito dei tanto attesi «consigli per gli acquisti) (tasso di gradimento: altissimo).
A mezzanotte o giù di lì la parte interessante, il mercato giunge a casa degli utenti, quando la gran maggioranza (come me) se ne è già andata a letto.
Non è così caro direttore?
P.S. In Italia ove la democrazia permette libera opinione, tanto che si possono insultare, sia il Pontefice che il Capo del Governo, certe libere uscite (come questa mia) non sono accettate... Vige l’antica regola che «non si può parlare male di Garibaldi». Ed in questo caso il Garibaldi di turno più che il dott.

Biscardi, sono i «comunicati commerciali», grande conquista che in questo nuovo secolo, dilagano «rompendo le scatole» a chi si vuol godere un programma senza che gli vengano gettati in faccia, pannolini, dentifrici, cera per pavimenti, biancheria intima, collanti per dentiere e simili.
Ritengo che la mia lettera non sarà, da Lei, pubblicata.

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