il derby dei lettori

2 TRE PAROLE, NON DUE

Non tralasciamo i preliminari...
Gentile sig. Casabella sono tre «parole» non dimentica i preliminari?
Michele Pellegretti
2 LACRIME DI GIOIA

Grazie di essere sampdoriano
«C’eravamo tanto amati, per un anno o forse o più…». È andata così. Un sogno lungo 18 anni che si era spezzato in quella fatidica serata londinese. Un sogno nascosto nel cuore di ognuno di noi, ma che ad agosto nessuno avrebbe mai nemmeno osato pronunciare: destino vuole che la prossima finale di Champions sarà giocata in quello stadio, anche se nessun sampdoriano sano di mente potrebbe solo immaginare di ripercorrere la cavalcata di 4 lustri or sono. È vero, questo non è un trofeo da poter esporre nelle nostre bacheche, ma forse, nell’attuale momento del calcio non solo italiano, è qualcosa di più: è il riappropriarsi di una competizione svanita sul più bello, sul filo di lana; è il poter ascoltare almeno due volte quella musica che da poco più di un decennio abbiamo ascoltato solo su Sky, Rai, Mediaset o chi per loro; è vedere infranti gli altrui sogni, i sogni di chi affermava che ci avrebbero stirati, i sogni dei giornalisti nostrani e non che sarebbero stati pronti a dare per certe le partenze di tutti i protagonisti di questa indimenticabile stagione; è, perché no, vedere le facce tristi e invidiose dei nostri vicini, che ancora una volta certe emozioni le potranno provare solo attraverso la nostra gioia. Domenica si vivevano emozioni straordinarie al solo avvicinarsi allo stadio: i più fortunati di me, quelli che 19 anni fa non erano chiusi come il sottoscritto in una caserma de La Maddalena, mi dicevano che l’atmosfera era quella del 19 maggio 1991, l’atmosfera di un sogno a portata di mano, un sogno che dipendeva soltanto da noi. La partita segue il suo corso, un destino già scritto, ma noi fino alla fine non lo sapevamo e quindi al colpo di testa di Lucchini i 35.000 cuori hanno cessato di battere quei 3 o 4 secondi pensando che si fosse spezzato l’incantesimo…
«…Ed io, io non lo so quant’è che ho pianto, solamente adesso me ne sto rendendo conto…». Eh sì, perché al triplice fischio, fra un abbraccio e l’altro, qualche lacrima di gioia l’ho versata pure io. Poi ti guardi intorno e capisci che non sei l’unico, capisci che insieme ai tuoi amici, alle migliaia di persone che non conosci, insieme alla squadra e alla società, si è raggiunto un traguardo che era oggettivamente al di sopra delle nostre capacità e per questo ci si sente ancor più inebriati dalla felicità. È l’inizio della gioia di tutta la Genova blucerchiata, mentre migliaia di sms girano per l’aria, mentre i bambini sulle spalle dei papà sventolano le loro piccole bandiere e ci si ritrova in coda ai semafori a cantare insieme sulle note dei nostri cori che escono dalle casse delle auto. Che la festa abbia inizio aspettando i nostri eroi, quest’anno ancora una volta vincenti.
«… chi reagisce d’istinto, chi ha perso, chi ha vinto…». Abbiamo vinto noi, ancora una volta. Ancora una volta abbiamo scritto una pagina memorabile di storia e ancora una volta saranno altri a doverla leggere e studiare noi potremo raccontarla ai nostri figli e a nostri nipoti trasmettendo loro le emozioni da noi provate.
Grazie Sampdoria. Grazie a tutti i tifosi. Grazie anche a coloro che non ci sono più ma ci hanno aiutato a diventare quelli che siamo. Grazie a Dio siamo sampdoriani.
Federico Varuzza
2 AL SIG. LUCA BIZZARRI

Dal 1926 c’è la grande GenoVa
Egregio Dott. Lussana, approfitto ancora una volta della Sua cortese ospitalità per rispondere, scusandomi per il ritardo, alle dichiarazioni fatte dal Sig. Luca Bizzarri (attore) dopo le prime tre giornate del campionato di calcio appena concluso. Intervistato insieme ad altri Vip in merito al momento magico delle due squadre genovesi che dopo tre turni viaggiavano affiancate a punteggio pieno, ha voluto precisare che in vetta alla classifica vi erano tre squadre: una di Genova, una di Milano ed una di S.P. D’Arena. Probabilmente il Sig. Luca dimentica che il muro di Berlino è caduto da un po’ di anni, la Galleria di S. Benigno... pure e che se non erro dal 1926 esiste la Grande Genova (e sottolineo Genova... con la V). Oggi il Sig. Bizzarri vorrà precisare che lo scudetto è stato vinto da una squadra di Milano, che la classifica vede al secondo posto una squadra di Roma, al terzo una squadra lombarda al 4º posto la squadra di una ridente località del ponente ligure... Colgo l’occasione per complimentarmi per l’ottimo piazzamento ottenuto dalla squadra del cuore del simpaticissimo attore e porgo distinti saluti.
Dino Sardi
2 LE POESIE

Epigrammi nel pallone
Antonio. Come un gladiatore/ piccolo furetto/ storia leggenda/ insieme/ per riscrivere/ Genova/ nell’elenco/ delle grandi./ Si miri in alto/ si dettino/ le auree regole/ per non scordarci più/ di esser/ magnifici!Il pazzo.E due fan/ una coppia,/ magica/ irripetibile/ per sognarsi/ in alto/ e per molto./ Genova alza/ la testa/ ed era/ ora,/ il futuro/ della maglia/ multicolore/ è nel desio/ di nuovi Dei.
Il Falco. Entra in campo / a piè spedito / Mario Ferri, / il Falco: / da Pescara / altro che Daspo / ora è / Mondovion. / Placcato / a buone maniere / da Antonio / il Carneade; / in 2 / a bordo campo / eccesso / di signorilità.


Manolete. Gigi matador / gentile / è l’eroe / nell’arena / di Marassi; / pochi fronzoli / dritto al / cuore / è il Napoli / l’ultimo / tor matato / e nella bolgia / che sa / d’Europa / una furtiva lacrima.
Mario Sciacca

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