il derby dei lettori

2A GARRONE E PREZIOSI
Grazie per il calcio

che ci fate godere
Caro Massimiliano, Il calcio è uno spettacolo meraviglioso ed i suoi attori sono splendidi ed irripetibili testimoni di questo sport. Sabato sera mentre guardavo Bayer Monaco - Inter non ho potuto fare a meno di pensare a Diego Milito quale sommo interprete del dio pallone. Parlo non come tifoso, ma come malato terminale del pallone. A Genova in questi ultimi anni grazie ai presidenti Enrico Preziosi e Riccardo Garrone abbiamo visto e stiamo vedendo alcuni fra i migliori interpreti di questo sport. Abbiamo visto Milito e Thiago Motta (sabato la sua assenza nell'economia del gioco è stata per l'Inter molto più pesante di quella di Ribery per i bavaresi), ora penso a Cassano e Pazzini. Ed ancora, Poli e a tanti giovani che ha in giro la Sampdoria come Criscito, Bocchetti per il Genoa. A me pare che a Genova in questi anni stiamo assistendo alla presenza nelle nostre squadre di grandi giocatori grazie all'attenzione e alla precisione delle due nostre società cittadine. C'è stata una crescita organizzativa e manageriale veramente molto significativa e forse non completamente capita dai tifosi più tifosi. Fare calcio oggi è estremamente difficile ed essere competitivi ancora di più.
A Genova siamo sempre mugugnoni e spesso molto minimalisti, ma Genova ieri è stata il palcoscenico di Diego Milito, oggi lo è di Antonio Cassano casi praticamente unici nello scenario pallonaro mondiale.
Lo vogliamo dire per una volta?Grazie Preziosi e grazie Garrone per lo spettacolo che ci offrite e per l'impegno da voi dimostrato nell'allestire in un mondo complesso e molto strutturato compagini di alto livello con dei protagonisti unici che tutto il mondo del calcio ci invidia.

2INTER CAMPIONE
Regola prima:

non prenderle
Carissimo direttore, l’Inter ha vinto la Coppa dei Campioni, per cui viva l’Inter! Ne sono felice per i suoi tifosi e per il presidente Moratti. Ma, da appassionato del calcio , valutando Inter col Bayern, ho ritenuto la prima superiore per gioco, dunque dandola favorita per la vittoria. Pensavo però che la vittoria l’avrebbe ottenuta giocando in campo aperto, attaccando l’avversario e piegandolo a suon di gol. Ma ciò, anche se poi ha vinto, non si è verificato. Il sig. Mourinho ha adottato la tattica del «furbetto», applicando la regola del «primo, non prenderle». Ha incollato sette ed anche otto uomini nella propria area, lasciando giocare gli avversari, distruggendo il loro gioco e creando spazi immensi nella loro area, per colpirli in un troppo facile, contro-piede, i tedeschi sono, ingenuamente, caduti in questa trappola. Buoni palleggiatori, hanno tenuto la danza, in continui passaggi e passaggetti laterali, cozzando poi nel muro interista. Si è ripetuta, in parte la telenovela di Barcellona: tanti contrasti, pochissimi attacchi. Ma, questi ultimi assai efficaci e quando, l’avversario si scopre, nell’affanno di attaccare e quando si ha in squadra un Milito che, viene fermato solo quando si trova «impastoiato» tra due avversari. Un giochetto, per lui, saltare un avversario e centrare la porta. Si aggiungano poi i vari «miracoli» operati dal Julio Cesar.

Il gioco difensivo ad oltranza, non è da annoverare tra il bel calcio, ma «paga». Chiedo però che sarebbe successo se un qualche «miracolo» del portiere non si fosse avverato. Saremo qua a raccontare un’altra, differente, storia.
Elio Rosi

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