Cronache

il derby dei lettori

2 LA VERA SCOMMESSA
Ora il romagnolo

ci dia una squadra
E alla fine Massimiliano Lussana ci ha visto lungo, Preziosi è «dovuto» ritornare a Davide Ballardini. Il mese di gennaio non sta smentendo la sua fama, nel calcio è di grande importanza per il seguito del campionato e per Genoa e Samp lo sarà ancora di più. La Samp «crolla» sotto il punto di vista mentale e delle motivazioni dimostrando che i suoi giocatori sono «piccoli» di testa in quanto non riescono a concentrarsi contro le formazioni di pari livello avendo bisogno della grande squadra per provare a giocare. Mi dispiace dissentire da molti opinionisti calciofili, ma in campo ci vanno i giocatori e non gli allenatori se un giocatore in serie A non capisce che con il Siena è la partita della morte allora si dia all'ippica. Come detto più volte la Samp è una squadra «solo muscolare» e quindi deve giocare sempre su ritmi alti e con furore agonistico, in caso contrario risulta non pervenuta (come a Siena).
Diverso il discorso per il Genoa. La rosa dei giocatori non è adeguata alla serie A. O meglio, la difesa ed il centrocampo non sono da serie A. C'è poca corsa e se mi è consentito poca intelligenza tattica (direi quasi a prescindere dal Mister diturno). Mi spiego, prendiamo il primo gol del Catania, lancio di 30 metri trenta(!) e la difesa sempre alta si fa cogliere con il «buco» sulla fascia destra questo arriva in fondo al campo e la mette con un passaggio da bambini al centro dell'area per la rete di Bergessio.
Incredibile! Molti hanno insultato l'esterno rossoblu perché si è fatto infilzare, ma io l'accento lo metterei sempre sulla posizione del centrale che dovrebbe essere lui a dare i tempi alla difesa. Lo svedese non è in grado e non da oggi. Il centrocampo non è intenso e «latita» a livello mentale. Ed ora siamo tornati a Ballardini, come più volte auspicato da Lussana, che in passato ha lavorato molto bene. Mister Ballardini è uomo serio e preparato, ma anche De Canio e Delneri lo sono. La differenza potrà essere data dalla capacità motovazionale e dal grado di umiltà che il nuovo mister saprà portare nello spogliatoio rossoblu.
Già umiltà, furore agonistico e riconoscersi in un progetto di squadra non per scienziati (nel calcio scienziati non ne esistono), ma per giocatori «normali» che si divertono facendo il loro lavoro di cui tutti sono i protagonisti. Fino ad oggi il Genoa è una delle poche formazioni che è composta da undici giocatori che insieme non fanno una squadra sono solo dei singoli, riuscirà Ballardini a darci una squadra non di singoli (ed ex giocatori), ma di un insieme unico?
Speriamo…
Gian Luca Fois
2 STRATEGIE IN CAMPO
Il Genoa deve andare

«a memoria» per vincere
Caro Massimiliano, povero Genoa! Non ho altre parole con cui definire una squadra emblematica, che sulla carta dovrebbe essere convincente e vincente (tenuto conto dell'allenatore, di nuovi acquisti promettenti, di Borriello, del capitano Rossi, del portiere Frey, tutti fuoriclasse) ma che sul campo sia in casa che in trasferta non ottiene i risultati dovuti e sperati. Non li guadagna sia con squadre di livello ed importanti né con squadre minori con cui dovrebbe fare fuochi e fiamme dato il momento critico che richiede una rimonta, orgoglio e forza per superare la zona retrocessione. Invece, pare che il baratro sia stato toccato e non si faccia nulla per evitarlo in tutti i modi. Sembra che nel campo di gioco vi sia una sorta di sfortuna perenne che non consente i nostri giocatori rossoblù di giocare bene e di segnare. Citerei a questo proposito un'espressione ascoltata su Radio Nostalgia da un commentatore, ex-arbitro. «Il Genoa purtroppo non riesce ad andare a memoria». Vale a dire, non riesce a mettere in opera ciò che crea e costruisce durante gli allenamenti in cui oltre che allenarsi il Genoa dovrebbe imparare tutti quegli schemi da utilizzare, appunto, «a memoria» durante le partite di calcio vere e proprie. A meno che tali schemi di gioco non vengano studiati e durante l'allenamento ci si scaldi e basta. Semmai sarebbe un errore madornale. Infatti, durante la partita con il Catania, il Genoa pare aver avuto come la testa fra le nuvole senza dimostrare la grinta vincente. E questo giocando in casa...


Forza, non è detta ancora l'ultima parola! Scongiuriamo la B! Saluti rossoblù.

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