2MAGIE ROSSOBLÙ
Ecco quello che vedo
nella sfera di cristallo
Ho parlato con una amica... la mia amica Sfera. Sfera Di Cristallo. Grande sensitiva, grande Genoana. Me ne ha dette di tutti i colori... Ma siccome aveva azzeccato ad Ottobre i punti che avremmo avuto a fine Gennaio, mi è toccato ascoltarla senza aprire bocca. Ecco cosa mi ha rivelato, dei prossimi due mesi:
«Il ciclo di partite iniziato col pareggio di San Siro in casa Milan, che terminerà con la visita al Ferraris della corazzata Inter, potrebbe contribuire a dare un'idea di quelli che saranno gli obiettivi ultimi del Genoa, ma, prima di allora, di quello che potrà essere l'approccio della squadra alla restante parte del girone di ritorno, ovvero il quarto conclusivo del campionato. Potrebbe chiarire tante cose, sia a livello di aspettative (e conseguenti pressioni, anche mediatiche) quanto a livello di reali possibilità di un piazzamento che, metabolizzato il «lato sinistro della classifica», possa riportare il Grifone in Europa, probabilmente in anticipo di un anno rispetto ai programmi ufficiali. Nei prossimi cinque turni, infatti, si andrà in trasferta a Roma (sponda giallorossa), Napoli e Siena, altra squadra in grande salute. Nel frattempo verranno a Genova la Fiorentina, e l'Inter capolista. A Roma. Qui situazione e pronostico, e congiunzioni astrali, paiono avversi. La risalita della Roma è imperniata sul recupero di giocatori chiave (Totti) e sulla crescita complessiva della squadra. Sensato prendere in considerazione un ritorno a casa a mani vuote. La Fiorentina. Altro match del destino. Avversaria da prendere con le molle, imprevedibile, micidiale quanto discontinua. Sul singolo match non peserà il mercato di gennaio «a vendere», ma sul girone, chissà... Affrontata con piglio diverso dall'andata, si può battere; ma non andrà disprezzato un pareggio. A Napoli. Situazione generale simile a quella della Roma. Ma la partita sembra più giocabile, nonostante il fattore campo. Un punto? Andrebbe bene. Eccome. A Siena. Si può vincere, non si deve perdere. L'Inter. Usciti due volte imbattuti al novantesimo da San Siro (Coppa Italia compresa), pur giocando 90 minuti su 180 in inferiorità numerica. Partita da tripla, ma magari ai campioni d'Italia un pari potrebbe stare bene... Cosa si può ottenere? Prima di tutto si spera di vedere che la squadra si stabilizza su certi standard di gioco, senza incorrere in prestazioni bruttine (primo tempo col Catania), e poi un pizzico di brillantezza in alcuni uomini chiave (Milito, Sculli, Modesto, ora Motta), un contributo più importante dagli esterni inizialmente ipotizzati titolari, che in termini di minuti giocati non arriva finora al 40%, e quel briciolo di sangue freddo che aiuterebbe a finire più partite in undici...Ma se si riuscisse ad esprimersi in questi termini, Alla fine di Genoa-Inter ci si potrebbe ritrovare con 43-48 punti, che aldilà della posizione in classifica... Emerge quindi la sensazione che l'approccio agli ultimi undici turni di campionato, compresi Juve, Lazio e derby in casa, potrebbe essere entusiastico; è presto per parlarne, ma perché non immaginare un rendimento, due punti a partita, uguale a quello dell'andata? E questo significherebbe chiudere a quota 65-70 !!! L'obiettivo, per questo ciclo di ferro, potrebbe dunque essere questo: costruire il propulsore psicologico per tentare il grande finale di stagione che riporterebbe il Genoa in Europa dopo diciotto anni...».
Cosa posso aggiungere? Se lo dice Sfera... finisce che ci credo pure io...
2REMORE BLUCERCHIATE
Ma i giocatori lo sanno
di dover tirare in porta?
Caro dott. Lussana, assistendo all'ultima partita (ma pure alle altre) della mia amata Sampdoria, mi è sorto un dubbio: ma qualcuno, magari anche l'allenatore, avrà detto ai giocatori blucerchiati che bisogna tirare il pallone nella porta degli avversari? Magari un rigore, un'autorete, una botta di fortuna (come quella del giocatore del Chievo che ha beffato Castellazzi con un colpo di nuca che se ci riprova altre cento volte...), una deviazione può sempre capitare! Un po' come al Totocalcio: se non si compra la schedina non si può dire di essere sempre sfortunati!
Molto cordialmente.
Gian Giacobbi
2LA POESIA
Cè coppa
e coppa...
Noiätri semmo in cõppa, voiätri a Pëgi / o me dixëva vëi ûn san döiàn / e diggô mi: ma non ghe nhei de spëgi?
/ Ve sei ridûti cö cappello in man. /
Lè tanto che sei lì, cõn lægua a-a gõa, / questa vostra fidûcia a lé ûn po troppa. / Mi creddô ve vediëmo a-a fin da föa/ in fila tûtti lì, assetæ... in sciä cõppa.
Bruno Screpis
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