il derby dei tifosi

2 CEMENTIFICAZIONE

Preziosi vuol riflettere

da vero imprenditore
L’ultimatum del Sindaco a Preziosi e al Genoa è inopportuno e strumentale.
La Vincenzi, forse abituata a troppi genovesi che si genuflettono immediatamente ai suoi proclami, ha risposto con stizza a Preziosi che invece ha dimostrato di essere un vero imprenditore chiedendo semplicemente una riflessione su progetti e fattibilità senza dimenticare la Storia e la Cultura calcistica della Città.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un atteggiamento ambiguo: da una parte la «variantona» che blocca nuove costruzioni, ribadendo di costruire sul costruito, tracciando linee verdi e blu; dall'altra sullo stadio si autorizza la cementificazione di una larga parte del nostro territorio, di fatto permettendo ad alcuni costruttori di ridisegnare il futuro di Genova sulla base del loro esclusivo interesse economico.
Credo che la soluzione più realistica sia una seria ristrutturazione del Ferraris adeguandolo alle attuali norme di sicurezza ed evitando inutili parole.
Giuseppe Murolo
consigliere comunale Pdl
2PONENTE VIOLENTATO

Questa città

chiede rispetto
Caro Massimiliano, la città di Genova chiede rispetto. Il ponente genovese chiede rispetto. Marassi chiede rispetto.
Nel solco tracciato dalle preganti e significative interviste dell’onorevole Roberto Cassinelli e del senatore Enrico Musso si evince chiaramente che questa città chiede, tutta, amore, passione e rispetto per il proprio territorio.
Il problema della costruzione dello stadio non è solo sportivo (agonistico), è politico nella dimensione ed essenza più vera ed autentica del termine.
La problematica dello stadio è strutturale, urbanistica, economica, finanziaria, umana e soprattutto sociale.
Questa non è forse la definizione della politica?
Si fa prima a dire cosa non è la questione dello spostamento dello stadio che a dire quante materie coinvolga la problematica in esame.
Troppo spesso il ponente è stato violentato. Troppo spesso le periferie hanno suscitato interesse non per le strategie sul e del territorio, ma per scelte dal profilo immediato.
Genova vuole un progetto. Genova vuole un’idea di città. Tutto quello che Marta Vincenzi non riesce a darci.
Basta con le improvvisazioni. La gente vuole qualità e conoscenza delle cose. I tempi del Carlini sono finiti. Si spera...
Gian Luca Fois
2 LA SINDACA

«Qui c’è il terreno,

ora arrangiatevi»
Cari Amici de il Giornale di Genova, altamente imprenditoriale l'atteggiamento della sindachessa comunista Vincenzi circa il nuovo stadio! Sceglie un posto a detta di chi se ne intende decisamente inadatto oltre che con grossi problemi di accesso, lo mette a disposizione di Garrone e Preziosi e dice «qui c'è il terreno, adesso arrangiatevi voi, se non fate lo stadio è colpa vostra»! Perbacco, si vede che Genova ed il suo futuro le stanno veramente a cuore! Ce ne fossero persone così (però tenetevele a Genova, qui abbiamo il sole africano e si deteriorerebbero!).
Con viva cordialità
Gualtiero della Tonnara - Trapani
2 LA SOLUZIONE

Non resta che

spostare le carceri
Egregio Direttore, voglio anch’io dare un contributo al dibattito circa l’ubicazione del nuovo stadio. E di conseguenza coinvolgere la cittadinanza a esporsi sempre di più sui temi così importanti che riguardano l’uso del territorio, in funzione della vivibilità, dello sviluppo economico e del marketing turistico che dall’uso dello stesso può scaturire.
Io credo che la soluzione migliore sia lasciare lo stadio dov’è e spostare le carceri altrove. I motivi sono i seguenti:
lo spostamento del carcere risolvere il problema dell’inadeguatezza dello stesso circa il sovraffollamento, e ai problemi ad esso connesso.
Allo stesso tempo risolve i problemi dell’ampliamento dello stadio per essere a norma.
Non toglierebbe al quartiere le sinergie economiche ad esso collegate.
La vicinanza allo svincolo autostradale evita alla città problemi di viabilità.
La successiva copertura del torrente della Valbisagno permetterebbe di utilizzare tale spazio per creare dei posteggi decentrati dai quali fare partire dei bus navetta elettrici (all’uopo si potrebbero chiedere finanziamenti ai fondi europei).
Questo ultimo progetto darebbe ossigeno al traffico cittadino e permetterebbe decentrando i posteggi e utilizzando i bus navetta a rotazione con destinazione Caricamento, di fare una politica di marketing turistico destinato ai turisti con pacchetti legati ai siti dell’arte, religiosi, enogastronomici, e in ultimo l’Acquario. Infatti chi visita l’Acquario (dopo lunghe code in attesa di parcheggio) poi difficilmente si inoltre (anche per mancanza di promozione adeguata) a visitare la città storica e ai successivi shopping.
Sarebbe opportuno sviluppare in modo tecnico questo progetto e coinvolgere tutta la politica cittadina in quanto la città è di tutti, e il buon uso e sfruttamento delle risorse ad essa connessa consente una qualità di vita migliore.
Cordiali saluti.

2 L’OPPOSIZIONE DOV’È?

Una bagnarola di cose

campate in aria
Io non sono per nulla contro lo sviluppo, inteso nel senso più nobile del termine. Per fare un esempio, sono sempre, da sempre, stato a favore del nucleare e della gronda, giusto per la cronaca. Se ha bisogno di qualche delucidazione approfondita sulle ragioni logiche che spingono qualunque persona di buon senso ad opporsi al progetto del nuovo stadio, sono disposto a inviarle, da ingegnere che lavora nel campo del marketing, proveniente da famiglia di ingegneri che ha sempre improntato la vita al buon senso e al rigore logico e alla razionalità. Già ho perso completamente la fiducia nell'opposizione qui a Genova, che non si oppone per nulla, e che lascia cadere assists enormi che la giunta comunale gli fornisce in grande quantità e che permetterebbero ad un Opposizione seria di far cadere gente inadeguata ed incompetente in un attimo.
Ora mi chiedo, Voi, Lussana e il Giornale, dove siete finiti? Devo immaginare di aver perso totalmente la fiducia anche in Voi? Che anche Voi siate soggiacenti alle bieche logiche locali di speculazione trasversale? Cosa aspettate ad affondare giornalisticamente la bagnarola Vincenzi? Quella contro cui spesso avete combattuto? O devo immaginare fossero solo finte battaglie, di facciata?
Le cose sono chiare, non si tratta di essere contro lo sviluppo, contro il futuro, si tratta di non prendere per i fondelli la gente con cose campate per aria, senza il minimo fondamento logico, economico, logistico, geologico e chi più ne ha più ne metta. E di chiedere conto a questa giunta affinché i soldi pubblici siano spesi, quando necessario, nel modo più utile e più economico per la Comunità! Sono il senso civico ed il buon senso che lo impongono!
Forza, se ci siete uscite fuori. Altrimenti, addio!
Luca Savaglia
2 GRAN PRAGMATISMO

Così siamo cornuti

e mazziati
Come vorrei, come vorrei che il pragmatismo della Sindaco Vincenzi, usato sull’ubicazione del nuovo stadio, fosse usato per chiarirci il futuro di Sportingenova di Ami di Aster e di Amt e di tutte le partecipate del Comune che presentano bilanci annualmente in passivo!!! Come vorrei, come vorrei che la stessa capacità di sintesi fosse usata per la Moschea e per la gronda autostradale per non parlare poi del fattaccio del silos dell’Acquasola!!! Brava davvero brava a sviare l’attenzione mediatica e a ribaltare le difficoltà gestionali aziendali di Sportingenova sui due Presidenti delle squadre di calcio cittadine. Un out out con scadenza a quindici giorni, chi vuole il Ferraris di Marassi lo compri e il prezzo lo stabilisco Io, altrimenti lo stadio potete farlo dove dico Io. Complimenti. Ma lo stadio di Marassi non è un bene inalienabile e della collettività?
Si, dovrebbe essere così. Ma per Noi genovesi e a Noi genoani, la Vincenzi ha pensato di lasciare solo i debiti di Sportingenova, che per inciso, non potranno nemmeno essere ripianati alienando la struttura del Ferraris. Insomma Cornuti e Mazziati.
Andrea Cevasco
2 CALCIO GIOCATO

La benedizione

della sosta
Sempre difficile dirlo. Certo fermarsi dopo aver perso è certamente negativo, stai lì quattordici giorni a pensare e aspettare che arrivi finalmente il giorno per rifarti. Il Genoa però prima della sosta è tornato alla vittoria che mancava da tre turni di campionato. Un punto in tre gare con 7 reti subite a cui andava aggiunta la sconfitta, seppur onorevole, di Valencia che portava a 10 reti subite in 4 gare. Con tutte le attenuanti che si vuole un'altra sconfitta non avrebbe aiutato a passare sereni questi 14 giorni. Il la sosta la benedico, abbiamo riposato un poco e cercato di recuperare qualche infortunato, giovedì Mesto potrà sbizzarrirsi in Francia, dato che l'assurdo doppio giallo di Bologna gli farà saltare l'Inter. Nella partita dove il Genoa potrebbe attaccare il primato della capolista oltre a Mesto, Criscito, Biava e Juric mancheranno anche i nostri due giocatori che sono stati l'emblema dell'annata scorsa e in estate passati alla corte di Moratti infatti non saranno della gara nemmeno il Principe e Thiago. Mi spiace ma da genoano dico: meglio così. Torniamo alla partita di Bologna che ci ha consegnato finalmente un buon Esposito e un Tomovic tanto bravo come laterale di spinta quanto ingenuo come difensore, chissà se perdurando l'assenza di Rossi il Gasperini non ce lo proponga in fascia proprio contro l'Inter. La gara di Bologna però, ha messo in luce oltre al sempre verde Milanetto e il tecnicissimo Palladino due new-entry importanti che sono Karjha e Palacio.
Roberto Del Ponte
2 LA POESIA

Il Grifo come un toro

nell’arena
Caro Max, che bello se il Genoa fermasse l’Inter, allora lassù sarebbe solo e sempre + Doria (sempre che i blucerchiati non perdano la corsa).
«Il Grifo/ come splendido/ toro,/ imbufalito/ re dell’arena./ Il torero/ il Mou/ rosso incazzato/ spedito/ a cornate/ all’angolo.

/ Ho un sogno/ etilico,/ quasi ebbro/ di passione,/ una sonora/ lustrata./ Bramo/ lo sgambetto/ lombardo./ Un/ cielo/ blucerchiato,/ solo/ e un sole/ che sa/ di Genova;/ donna/ superba/ di sogno/ da amare!».
Mario Sciacca

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