2 CONTRO IL WERDER
Caro Giornale, Cassano
è stato il grande assente
Mi sono sentito un po chiamato in causa dal dottor Lussana, in quanto critico nei confronti del presidente. Vorrei chiarire che nessuno si sogna di minimizzare quanto Garrone ha fatto sino ad ora, ma nel caso particolare, secondo me, ha sbagliato. La Samp viene gestita come una qualunque società del gruppo, ma, mentre in qualsiasi holding i soci sono contenti se le azioni salgono, nel calcio (i tifosi) lo sono se arrivano i risultati.
La Champions ha una tale visibilità (e ce ne siamo accorti) ed un ritorno economico e di immagine che avrebbero ampiamente giustificato un sacrificio e non si chiedeva certamente la luna nel pozzo, ma un esterno di spessore internazionale, in grado di saltare l'uomo con facilità e di costituire una valida alternativa a Cassano.
Per quanto riguarda quest'ultimo, la mia posizione sta un po a metà fra i pro ed i contro. È vero che in taluni momenti merita il prezzo del biglietto e senza di lui non avremmo raggiunto determinati traguardi, ma è altrettanto vero che contro il Werder è stato il grande assente. Non ritengo che l'assist ed il goal siano sufficienti per un giocatore come lui. Mai è riuscito a saltare l'uomo; troppo volte si è nascosto sperando che il suo marcatore ceffasse la palla. Con la pochezza della difesa tedesca sarebbe bastato un Cassano al 50% per andare di goleada e passare il turno anche senza l'infortunio del 92°.
2 PAROLA DI GENOANO
Io da questa Sampdoria
mi aspettavo di più
Carissimo Direttore, da buon genovese debbo riconoscere che la Sampdoria, nella Coppa dei Campioni, mi ha deluso. Mi aspettavo qualche cosa di più. Battuta, nettamente, a Brema con un inequivocabile 3 a 1 che, con la formula del torneo (i gol in trasferta contano il doppio) sarebbe un 3 a 2, non è stata capace di ricuperare a Genova. Ed stato grave in quanto il Brema si è presentato in vesti quasi dimesse, evidentemente, stanco per la partita di due giorni prima. È andato sotto di ben 3 gol ma la Samp a saputo sprecare questo grosso vantaggio. Con un secondo tempo inqualificabile si è fatta quasi rimontare ma, comunque, il 3 a 2 si traduce in, a rovescio in un 4 a 3 per la stessa. Totale vince e «passa» il Brema con un 7 a 5.
Ma, insieme a un Pazzini «super» mi ha deluso il tanto vantato Fantantonio che io stimo quale giocatore (molto meno, come uomo) ha fatto ben poco.
I «baby-tifosi» blucerchiati hanno inalberato un drappo con citazioni su cui meditare.
È vero che la Sampdoria «insegna» la geografia. Ci voleva la sua trasferta a Brema per evidenziare che quella città non è un centro miserello ed arretrato ma, bensì (come hanno ben evidenziato i nostri giornalisti), un centro civile, ben organizzato, ed attrezzato sia civilmente che sportivamente. Da copiare ed invidiare.
Circa la «storia» (che si impara a scuola), visto lesito di questo doppio incontro, chi non ricorda fatterelli quali le disfatte di Roncisvalle, Trafalgar, Waterloo e Caporetto? Non è così.
Coi sempre sinceri saluti
Elio Rosi
2 NON FACCIAMO PREFERENZE
Basta con sti blucerchiati
I rossoblù sono Preziosi
Caro Lussana, leggendo le gesta calcistiche e non della nostra Superba, a volte sembra che il Giornale abbia una redazione filo sampdoriana e filo Ducciana. Lodi sperticate al limite dellidolatria. Dimentichi della parte maggioritaria della città che viene descritta sempre senza lanci emotivi sia verso i suoi tifosi sia verso il suo presidente sia verso la sua squadra, solo per dover di cronaca e dovere di completezza informativa. Eppure luomo dellanno dovrebbe essere a ragione il Joker Preziosi?
Il dubbio non vi sfiora mai la mente? Certo non è genovese e i foresti nella nostra città hanno sempre fatto fatica ad essere accettati. E poi diciamolo, un foresto che investe a Genova e nel Genoa e non abita a Genova e non ha nemmeno la cantilena genovese. Eppure Io affermo che il Joker Preziosi meriterebbe articoli di prima pagina e anche a quattro colonne. Sia come Presidente del Genoa sia come Imprenditore sia come tifoso sia come Uomo di parola. Meriterebbe lodi sperticate solo per il fatto di fare sognare e poi di realizzare i sogni di molti genoani e non; Sognare sì, una parola desueta del vocabolario del ventunesimo secolo, dove pragmatismo arrivismo e individualismo la fanno da padroni. Ma il giocattolaio più famoso dEuropa e forse a breve il più famoso del mondo, di sogni da realizzare si nutre, sia per diletto che per lavoro. E poco conta se questi siano, giocattoli calcio o altro. Limportante è che siano accessibili a tutti. Infatti, i bimbi sognano con Lui e con i suoi eroi e anche qui come per magia non esiste sorta di classismo sociale, sognano tutti ricchi e poveri che siano. Gran fiuto per gli affari? Certo e a dimostrazione di ciò vi è la convenzione tra la Basko e il Joker che porta a casa di ogni bimbo genovese uno zaino griffato del suo supereroe a scelta, insieme a unastuccio completo sempre griffato oltre cinque quaderni due stick di colla e due evidenziatori a soli Euro 19,90: Miracolo per i genovesi? Sì, ha qualcosa di un sogno realizzato per molte se non tutte le famiglie e per i loro bambini. Come ha del miracoloso la storia recente del magico grifone targato Preziosi. Dal dopoguerra a oggi i tifosi genoani mai hanno potuto sognare. Anche i parenti poveri hanno avuto il loro momento di gloria. Ma Noi No. Sembrava che il sogno e la fantasia fossero svaniti per sempre per Noi vecchi balordi innamorati del grifone. Ma nel momento più buio della nostra ultracentenaria storia calcistica è apparso Lui il Joker Preziosi. Amore a prima vista. Sanguigno, tempestoso, orgoglioso; sembrava uscito da una fiaba accompagnato come era anche da molteplici leggende metropolitane e non. Per Noi invece, rappresentava la resurrezione, colui che sapeva farci sognare colui che ci avrebbe riportato fuori dallanonimato, colui che avrebbe puntato a realizzare il sogno tanto agognato, la Stella. La Favola non è ancora finita ma noi genoani siamo sicuri che avrà un lieto fine come tutte le favole di successo.
Grazie grande Enrico.
Andrea Cevasco
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