il dibattito

2 MILIONARI IN PARLAMENTO
La vergogna dei politici che «ordinano» al popolo i sacrifici
L’Italia è quello strano paese in cui molti milionari al governo, con pensioni da trentamila euro al mese, ordinano al popolo di tirare la cinghia e morire lavorando fino alla fine.
Commento: che vergogna ed osano ancora utilizzare i termine «democrazia»; pur essendo professoroni non sanno bene che cosa significa: «democrazia».
Gianrenato De Gaetani - Rapallo
2 VALORIZZAZIONE DELLA CITTÀ
L’Università agli Erzelli?

Ci andremo con lo skilift
Sono qui a New York ed osservo il simpatico pulmino della NY University a foggia di antico tram di San Francisco. Questa curiosa abitudine degli americani di insediare le università in pieno centro o nelle sue immediate prossimità stupisce un povero genovese perché o noi siamo dei geni secoli avanti o non abbiamo capito un legume.
Qui intorno, naturalmente, si creano negozi e servizi. Si alimenta la vita della città.
Biasotti, persona intelligente, pensava infatti di trasferirla nel centro storico per recuperarlo.
Andato via lui, a Genova la si trasferisce sulla collina degli Erzelli dove, al massimo, si potrà insediare uno skilift per le sciate invernali. Naturalmente escludendo l’esponenziale rivalutazione immobiliare della zona.
Buon Natale.
Marco Marchionni
2 LA RIVOLTA DEGLI ITALIANI ONESTI
Superliquidazioni, la casta & C:

sono loro la rovina dell’Italia
Eravamo speranzosi che un Professore al posto di un politico, potesse mettere fine al mal governo che qui da noi regna da molto tempo. È bastato che il professore incaricato presentasse la sua finanziaria alla Camera dei deputati per far crollare il sogno di tutti gli italiani che non fanno parte della casta dei privilegiati.
Dunque, non è cambiato e non cambierà proprio niente. Anche il Signor Monti ha già dimostrato di essere al servizio dei potenti e, del ceto medio costretto sempre più con le spalle al muro, non gliene frega proprio niente.
La liquidazione scandalosa elargita a Guarguaglino proprio in questi giorni, che si fa un gran parlare di non spreco, nonché di milioni di famiglie senza un lavoro, ne è la dimostrazione più eloquente dell’arroganza di chi ci governa.
Egregio Signor Presidente Mario Monti, non ci vuole uno scienziato per capire che la rovina dell’Italia non sono quelli che vivono di stenti. I veri responsabili sono i troppi Guarguaglini incorporati nel sistema con la compiacenza della classe politica, già troppo numerosa e troppo ardita.
Signor Presidente Monti, per cortesia, non ci si metta anche Lei a prenderci in giro.
Piuttosto che elemosinare prestiti alla Germania e Francia non sarebbe meglio mettere alle strette i nostri politichesi?
un italiano onesto
2 IL RIPRISTINO DELL’ICI
I risultati non si ottengono spremendo solo il ceto medio
Sono una nonna di cinque nipoti (dai tre ai vent’anni) con un notevole bagaglio di esperienze. Mi rivolgo al «salvatore della Patria» professor Monti per esprimere alcune considerazioni sul momento difficile che stiamo attraversando.
Conduco «l’Azienda casa» da quasi 50 anni ed ho sempre fatto la «formica». Non credo che, chiedendo ancora un volta, pesanti sacrifici al ceto medio, alle giovani famiglie e alle persone in difficoltà, si possano ottenere importanti risultati.
Il ripristino dell’Ici sulla prima casa già oberata, molto spesso da mutuo, oltre che essere un provvedimento impopolare è una vera «carognata»! Inoltre le «cicale» (vedi evasori fiscali ed altri...) continueranno a frinire allegramente.
Se poi è vero come è vero che i nonni fanno risparmiare allo Stato 50 miliardi all’anno, per loro nessun riguardo?
Grazie ed auguri Professore.
Risparmiateci almeno le lacrime di coccodrillo!
Distinti saluti.
Gabriella Di Giacomantonio
2 IL CASO DI NOVI LIGURE
Erika e quel diritto di vivere negato alle sue vittime
Caro Lussana, l’altra settimana tutti i telegiornali e i talkshow pomeridiani hanno parlato a lungo di Erika e del suo diritto a rifarsi una vita, ma nessuno ha ricordato il diritto a vivere di sua mamma e del suo fratellino, massacrati a coltellate. Doveva scontare 16 anni di carcere ma, grazie alle nostre leggi, fra permessi e soggiorni in comunità, non ne ha scontati neanche dieci. In carcere la ragazza si è laureata con il massimo dei voti, magari con un aiutino, ed ora va a festeggiare il Natale in famiglia, quella famiglia che lei ha distrutto.


Spero solo di non vederla in qualche salotto televisivo, ma che si dedichi ad aiutare i più deboli come ha dichiarato.
Non so come abbia potuto perdonarla suo padre; io, al suo posto, non ci sarei riuscita.
I miei più cordiali saluti
Maria Angela Merani

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