2 OSPEDALI
Ecco perché non vogliamo
lEvangelico a Voltri
A dispetto delle sacrosante proteste degli utenti dell'Ospedale Evangelico, espresse da privati, attraverso la stampa (vedi Secolo XIX del 2 Ottobre scorso «Punti di vista»), e le televisioni, vedi l'incontro con il costituito Comitato pro Evangelico (trasmissione di Primocanale «Destra-Sinistra»), sulla stampa cittadina compare in grande evidenza quanto da parte delle Istituzioni si intenda fare per accelerare al massimo la chiusura dell'Evangelico ed il suo spostamento al San Carlo di Voltri, addirittura, si dice, entro il 31 dicembre 2010.
La voce del popolo che si alza sempre più forte, non solo è stata del tutto disattesa od ignorata ma, addirittura, sembra essere diventata il motivo perché la decisione venga accelerata al massimo.
E quel che è peggio è che non si accenna neppure ad una replica a quanto è già stato ripetutamente e chiaramente esposto circa i guasti che tale spostamento provocherebbe su una popolazione numerosissima di «mamme in attesa», per quanto riguarda ginecologia ed ostetricia, e di pazienti, per lo più anziani, per ciò che riguarda medicina generale, con annessi cardiologia ed il day hospital, pazienti tutti impossibilitati ad arrampicarsi (è la parola) a Voltri e quindi obbligati a rivolgersi ad altre strutture.
Ci si chiede, con un minimo di buon senso, come si faccia a prendere decisioni simili, ignorando, peggio, travalicando completamente il pensiero e le esigenze dei diretti interessati e cioè degli utenti che vivono, o cercano di farlo, nella vastissima area servita mirabilmente dall'Evangelico da data immemorabile?
Non solo costoro non sono stati tenuti nel minimo conto, ma addirittura si cercherebbe di far presto perché ci si è accorti che si alzano da più parti voci di protesta, anche con la costituzione di un Comitato pro Evangelico, quasi a voler soffocare sul nascere queste proteste! Questo è servire il cittadino? Questo è amministrare la res publica?
Dei pazienti ora serviti dall'Evangelico, siano essi mamme in attesa o pazienti dei reparti di medicina, cardiologia e day hospital, si conteranno sulle dita di una mano quelli che andranno a Voltri, perché tutti, come detto, non saranno in grado di affrontare i disagi di un tale dislocamento. E allora? o accederanno a strutture private, a costi elevati, o dovranno sottoporsi ad enormi disagi e ad attese bibliche per il sovraffollamento di Galliera, San Martino e Gaslini. Si può ipotizzare razionalmente di migliorare il servizio in una zona della città, distruggendone un altro in altra zona, considerato da decenni un'eccellenza, lasciando sul «lastrico» migliaia di cittadini?
Nessuno ha fino ad ora risposto a tali obiezioni, perché risposta non c'è di fronte ad una evidenza incontrovertibile. Si trasformi pure Voltri in una nuova eccellenza, ma non a discapito di un'altra! Questo è ragionare. E se ciò non è possibile si lasci funzionare quello che già funziona perfettamente! Se allora c'è chi dice «Noi vogliamo l'Evangelico a Voltri entro dicembre», gli rispondiamo «Noi no, grazie!».
2 MACCHÉ MALASANITÀ
Leccellente reparto
Neurologia al San Martino
Si parla tanto di malasanità. Ma quale malasanità? Al San Martino di Genova si deve parlare - per fortuna - di ottima Sanità. Ricoverata (a causa di una tremenda «straccionata» per terra) nel Reparto Neurologia Donne ottimamente retto dal Direttore Prof. Serrati egregiamente coadiuvato dal dott. Fonzari, dalla dottoressa Murialdo e da altri validissimi medici, ho ricevuto le migliori cure che potessi desiderare accudita da uno stuolo di infermiere e infermieri (Pierangelo, Pino, Jimmi, e tante belle, allegre e gentili ragazze) che con estrema cortesia, riguardo, delicatezza si sono prodigati senza mai un cenno di insofferenza o fastidio nei confronti miei o delle mie compagne di guai. Grazie, grazie cari amici: desidero che venga noto il vostro indefesso e meritorio lavoro.
Giuliana Valle Pierrottet
2 ELETTORE DELUSO
Il «teatrino della politica»
va sempre in scena
Eccellente direttore, la coerenza è una caratteristica di ogni individuo, però quando la si riscontra nel dire e nello scrivere dei giornalisti; i lettori si affezionano e trovano conforto e fiducia.
Il cittadino normale oggigiorno, nonostante si dica che esiste la libertà di espressione, non è libero di esprimersi. È dimostrato che si deve essere cauti quando si telefona, quando e con chi si parla. E allora?
Si cerca possibilità di riflessione e riscontro del proprio modo di pensare nel dire e nello scrivere di cronisti seri.
Lei, mi permetta una constatazione scevra da ogni intento adulatorio, è genuino e propedeutico. Nitidi e chiaramente onesti sono gli argomenti da lei trattati sia sul Giornale che a Telegenova. Purtroppo noi moderati troppo spesso ci dobbiamo accontentare della considerazione soggettiva: «... ha ragione, centra le situazioni con corretto ed obbiettivo senso della realtà...».
È mai possibile che i politici da noi eletti (e pagati con le tasse) non mirino esclusivamente ad amministrare? Labusato modo di dire «teatrino della politica» non ha pause di programmazione ed il rischio concreto è che il pubblico sia sempre più disamorato e disinteressato a ciò che concerne la «cosa pubblica». Ogni mattina leggendo il Giornale si resta interdetti, sia per quanto riguarda la gestione politica nazionale che locale. Ci si chiede se coloro che i cittadini hanno eletto fidandosi del senso civico di «lorsignori» si rendono conto che è loro precipuo dovere seguire con coerenza le linee guida e le idee per le quali sono stati votati. Attenzione! Il popolo è molto meno «bue» (ammesso e non concesso che in passato lo sia stato) di quanto non lo fosse in antecedenza. A volte vien da pensare che: «nu ghe ciù un diu de nettu». La candidatura dellesimio custode della genovesità dott. Bampi sarebbe eccellente però come egli ha affermato, a certe condizioni. In campo nazionale e locale i nostri rappresentanti è bene si diano una regolata e la smettano con le altalene: o coerenze, o lasciar la sedia a chi lo merita. Grazie per lospitalità, grazie per il bene che lei dimostra sempre per il nostro popolo.
Mario Mortola
2 PER I PEDONI
In corso Torino ci vuole
un semaforo in più
È da tempo che segnalo la cosa e forse, anzi sicuramente, sarò l'unico che ritiene pericolosa o almeno migliorabile la situazione. In corso Torino ci sono almeno 6 semafori (tra l'altro in questo periodo per nulla coordinati tra loro alla faccia del consumo ed inquinamento) mi chiedo cosa costa aggiungerne un altro in un attraversamento tra i più sfruttati della via (dopo quello all'incrocio di Buenos Aires). Per di più l'illuminazione è scarsissima e nelle ore serali si fatica a vedere la presenza di eventuali pedoni. Uno sforzo in nome della sicurezza??
M. Duma
2 ROTONDA
La vita esemplare
del professor Carlo Cereti
Il giorno 15 ottobre 2010 è arrivato alla realizzazione un mio impegno: intitolare un luogo pubblico al prof. Carlo Cereti. È stata scelta la Rotonda in cui confluiscono le vie Pozzo, Saluzzo, Merani, Nizza e Trebisonda.
È stato scelto questo luogo perché il prof. Carlo Cereti passava di lì a piedi quando si recava nei due luoghi dove ha esercitato di più le sue professioni: lUniversità di Genova ed il Tribunale di Genova. Le sue energie le ha impegnate con dedizione e competenza specialmente nella università dove fu professore di Diritto internazionale e di Diritto costituzionale e fu Magnifico Rettore dal 1948 al 1962. Ebbe sempre il rispetto e la stima dei colleghi e degli studenti. Anche nella sua famiglia fu esemplare, insieme alla moglie Hilda Beverini. I cinque figli ebbero uneducazione e una formazione degne di nota. Forse qualcuno si chiederà il perché della mia iniziativa. Ebbene è presto detto: per due motivi. 1° Persone che vivono come il prof. Carlo Cereti meritano una pubblica riconoscenza. 2° La comunità umana ha bisogno di persone esemplari, per un vivere significativo e per il compimento di attività con alto valore sociale.
Antonio Zeggio
2 TEMPI MODERNI
Se vedo «numero privato»
non rispondo al telefono
Fino allanno scorso ricevevo pochissime telefonate dove sul video si evidenziava il numero da cui proveniva la chiamata oppure il nome della persona per i numeri registrati sul telefonino; da un po di mesi il numero di chiamate con «NUMERO PRIVATO» è aumentato per cui ho iniziato a non rispondere più a tali chiamate e quando qualcuno mi dice di avermi chiamato io rispondo che ho labitudine di richiamare a tutte le telefonate registrate come «Chiamate Senza Risposta» ma non di certo a quelle dove appare solo la data e lora ma con un bel («nessun numero») in parentesi segno che chi ha chiamato vuole restare in incognito per motivi suoi.
Se tanti altri utenti si comportassero come me, sono sicuro che coloro che vogliono farci la sorpresa per telefono, in poco tempo si dovrebbero adeguare e chiamare con il numero di partenza della chiamata ben visibile per la persona ricevente!
Mario Lauro
2 SICUREZZA
Ripulire il ghiaccio
deve toccare a noi?
«Si raccomanda ai proprietari di immobili e di esercizi commerciali di ripulire gli spazi antistanti le proprietà, al fine di evitare di ricorrere in sanzioni». Questo è quanto abbiamo letto sullo schermo di «1º Canale» alle ore 11.40 del 18 dicembre 2009.
Daccordo su tutto ma non Le pare, caro Lussana che, se di Legge e/o Regolamento si tratta sia giunto il momento di cambiare e/o abolire?
Daccordo sulla sicurezza, ho fatto alpinismo, era la cosa cui tenevo di più! Ed ancora oggi, metto la sicurezza al primo posto in tutte le situazioni. Ma di lì a uscire a spazzare e pulire dal ghiaccio il marciapiede.... Veda un po Lei.
Giulio Tesi
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