il dibattito in redazione

2 CONFERENZA AL DUCALE
Com’era antidemocratica

la «Lettura sulla democrazia»
Caro Lussana, ci sono capitata perché... ho sbagliato conferenza. Sono arrivata in anticipo per paura di non trovar posto a sedere, e già il fatto che fosse nella Sala del Minor Consiglio faceva capire che si aspettavano pubblico scarso. Atmosfera minimalista, schermo dove scorrono i titoli di dotte letture, edite dal Mulino. Finalmente arriva Marco Barberis col relatore Carlo Galli, del quale dice: «Non ha bisogno di presentazioni, scrive su Repubblica». Solo in seconda battuta spiega che insegna all’Università di Bologna ed ha una «concezione umanistica della democrazia, ispirata all’antichità classica». Sono rimasta perché Galli ha esordito leggendo Pericle, e se lo ricordiamo ancora un motivo ci sarà. Basti una frase: «La ricchezza serve a dare opportunità, non a farne vanto; non è turpe essere poveri ma è vergognosissimo non fare nulla per uscire dalla povertà». Ovvero le basi dell’etica del lavoro, dell’autodeterminazione, del darsi da fare per riuscire nella vita senza piagnistei e senza aspettare l’aiuto dello stato. Le stesse cose che vi ha scritto Fiorella Guarnero giorni fa.
Finché ha letto Pericle, tutto bene. Quando è passato al suo commento personale è uscita fuori tutta la spocchia del classico intellettuale di sinistra. Tono soporifero, frasi contorte, prosopopea di chi si ritiene l’eletto che tutto sa, e bontà sua lo insegna al popolo. Una frase per tutte «Sono contento di aver potuto studiare filosofia della politica e di non aver lavorato in miniera», da cui emerge il sovrano disprezzo, tipico degli intellettuali di sinistra, per il duro lavoro, quello che loro non hanno mai fatto. Crede che Galli abbia detto qualcosa sull’individuo o sulla democrazia citati nel titolo? Neanche per idea. L’importante era affermare che viviamo in un regime nel quale i poveri lavoratori sono schiavi in balia di Marchionne e Berlusconi, come ai tempi dei padroni delle ferriere. Hanno aperto la discussione finale dicendo che l’Italia, essendo creativa, è all’avanguardia nell’esplorare il territorio ignoto del peggio, «perché né in Francia né in America i presidenti fanno certe telefonate». A quel punto me ne sono andata, chissà quali perle di saggezza avrò perso. Poi si chiedono perché la sinistra perda consensi. Se questi sono i loro guru del pensiero, Berlusconi resterà al potere per i prossimi cent’anni.
Marina Mascetti
2 A SAVONA
Quello strano manifesto

del «Partito Partigiano»
A Savona, città notoriamente di sinistra, è apparso sui muri come per magia un manifesto, firmato «partito partigiano», con in bella vista due stelle similbierre,il testo sbava odio e sembra uscire dalla prosa stalinista molto in voga negli anni di piombo, che si poteva leggere nei ciclostilati con la stella a cinque punte, quella che evocava la geometrica potenza dei killer rossi. Da subito le associazioni che si richiamano alla Resistenza hanno preso le distanze da questo «partito partigiano». Tuttavia, ho notato che su alcuni banchetti delle associazioni che si richiamano alla Resistenza, si vendono fra gli altri gadget, anche magliette con sopra stampato «io sono partigiano», certamente questo non basta a rinfocolare odio di classe o desiderio di squadre di azione, ma... a volte le menti deboli, si fanno influenzare anche dagli ideali positivi come la Resistenza. Chiamare il manifesto provocazione, mi pare molto riduttivo e contribuisce ad abbassare la guardia su un fenomeno che secondo me va seguito e monitorato con estrema cautela ed attenzione. Non è casuale il richiamo ad un ipotetico «partito partigiano», infatti si tende con questo frasario simbolico a richiamare la lotta armata contro il tedesco invasore, solo che i nomi che il manifesto fa, sono tutti nomi di ministri, parlamentari eletti liberamente dal popolo e nomi di giornalisti e imprenditori che comunque svolgono un lavoro legale e utile alla convivenza civile. Non è nuova la comparazione ai fascisti per chi non la pensa come un determinato schieramento politico, in questo caso di sinistra, anticamera necessaria e propedeutica perché qualcuno, fragile psicologicamente, decida di formare una squadra patriottica e passi all’azione, sicuramente poco Ghandiana con tutte le sgradevoli conseguenze del caso. Voglio solo ricordare che qualcuno, recentemente ha voluto ringraziarmi per la stesura e stampa del mio ultimo libro e per una mia rubrica fissa su Savonanews, con l’invio a mezzo posta di una bella pallottola, cal. 9 mm., non a caso, finezza del mettente, fabbricata nel 1943.

2 LA MACRÌ DA SANTORO
Intervista indecente

in diretta televisiva
Santoro : giovedì 20 gennaio 2011 Interista in diretta di Ruotolo all"escort Nadia Macrì. «Dopo aver cenato in un clima gioioso, cantato ed ascoltato barzellette, ci si incominciava a spogliare raggiungendo una stanza attigua. Il Presidente ci avrebbe raggiunto poco dopo, nudo... NUDO?!?... SI NUDO: e si stendeva su un lettino, tipo per massaggi, noi a turno si faceva 5 minuti di sesso con LUI. Eravamo 11 o 12: non ricordo bene... 11 ?!?... 12?!?... non ricordo bene, forse 5 o 6... si eravamo 5 o 6! Ora, tutto si può dire di Berlusconi, ed il contrario di tutto, ma non che sia uno stupido sprovveduto. Si può pensarlo su di un lettino per massaggi (assai scomodo), con il... sesso d’acciaio... 5 minuti... una alla volta... e Vai!!!!!!...... Sempre Ruotolo alla Macrì : «farà ancora la escort? No... non so... forse... dipenderà con chi...». Promozione del proprio sesso in diretta televisiva Nazionale. Santoro tratterrà una percentuale sulle eventuali future prestazioni? Sarebbe il caso di chiederglielo o no?
Maria Anna Pirovano
2 SOLDI PUBBLICI
Il bagno della prefettura

non è l’unico spreco
In questi giorni sembra che l’argomento di primaria, assoluta importanza, sia il costo del rifacimento del bagno della Prefettura, quantificato in 100.000 Euro. Certamente un notevole costo, ma, viceversa, non ricordo una «agitazione» simile contro gli sprechi del pubblico denaro alla notizia che la Regione Liguria aveva speso 79.700 Euro per monitorare una specie di ranocchio del parco di Montemarcello Magra di cui si è saputo «finalmente» che emettono ben 40 «uuuh... uuuh... uuuh» in un minuto. E, ancora peggio, quando si è saputo che la Regione Liguria aveva speso un totale di 34 milioni 458 mila Euro (Euro, non Lire) per consulenze, incarichi esterni e collaborazioni....
Grazie per l’attenzione e distinti saluti.
Bartolomeo Panno
2 PROPAGANDA DI SINISTRA
Solo Corriere e Repubblica

nel salottino d’attesa
Gentile direttore, in questi giorni sono stato in un grosso centro sanitario convenzionato di Milano.
Nel salottino di attesa messi in bella evidenza una copia del Corriere e di Repubblica. Pensavo fosse una pura casualità sinché, stamani, non ho visto che la cosa veniva predisposta e curata dal personale di quella struttura, al che, per spontanea reazione, ho pensato bene di lasciare li una copia de il Giornale che avevo precedentemente comperato. Questo piccolo aneddoto per testimoniare quanto ancora oggi i nipoti di Peppone contino su un organizzazione di tipo militare per fare propaganda, come nel caso mettendo in bella evidenza i titoloni dei giornali della stampa della parte politica contro la maggioranza degli italiani, in luoghi frequentati quali ambulatori, bar e quant’altro, facendo scaturire anche feroci critiche e invettive a voce alta da parte di persone di parte o sensibilizzate ad arte da trasmissioni di approfondimento nelle ore di massimo ascolto da parte delle note reti TV. Colgo l’occasione a chi lo possa fare di acquistare sufficienti quantità di copie del Giornale e farle distribuire o lasciare gratuitamente nei luoghi strategici e aprire qualche spazio di approfondimento Tv dalle 20 alle 22.
Grazie.
Piergiorgio Razeti
2 RISCHI DELL’INFORMAZIONE
Le suggestioni dei «media»

spingono all’emulazione
Cercherò di chiarire cosa mi ha portato a dialogare su un argomento che lo può - a mio giudizio - affrontare soltanto chi ha vissuto in periodi indubbiamente molto diversi uno dall’altro. Premetto che i miei studi non sono stati assolutamente tali da consentirmi interpretazioni ricche di argomentazioni dotte e profonde. Però dall’alto dei miei 83 anni cercherò di spiegare il mio pensiero. Partiamo con quello che vorrei definire «l’anteguerra». Scuole elementari, medie fino al diploma di semplice «Computista Commerciale» per poter iniziare al più presto un lavoro impiegatizio presso una tipografia che stampava anche il Quotidiano «Il Nuovo Cittadino». Era il 24 maggio del lontano 1943. Superato il travagliato periodo della guerra dove ne abbiamo viste un po’ di tutti i colori si arrivò al dopoguerra che ci ha portato a vivere una vita ancora più intensa per una ripresa che si estendeva un po’ in tutti i settori lavorativi. A dimostrazione del grande sviluppo nel settore del lavoro ha fatto sì che la nostra Grande Genova portò i suoi abitanti dai 350 mila agli 800 mila! Alla fine degli anni ’70 però queste cifre in pochissimo tempo si ridussero agli attuali 600 mila. I motivi? Difficili da spiegare in quanto le ragioni erano molteplici. A mio giudizio la più importante è stata la chiusura dell’«Italsider». Lo stabilimento di Genova assorbiva 6.500 dipendenti. È di questi giorni la notizia che si desidera da parte dei competenti(?) dirigenti della Regione, Comune ecc. costruire un nuovo Stabilimento a «Carbone»??? Chissà dove si andrà a finire e - soprattutto - quanti anni ci vorranno per realizzare i grandi progetti. Io sono quasi certo che non so quanto tempo occorrerà per realizzare i progetti dei vari Burlando, Presidente Provincia e la Sindaca Vincenzi. E così dopo 66 anni di lavoro per la nostra Genova si parla sempre di progetti! Ritorniamo all’argomento. Ed ecco la prima parola «Suggestione». Con la ripresa del dopoguerra si è propagata tra i cittadini una grande possibilità di sviluppare tale parola. Le informazioni su tutto quello che avveniva nel mondo non avevano più limiti. La libertà di stampa era un grande obiettivo raggiunto. Il cinema aveva avuto un immediato sviluppo. L’America era in prima fila favorendo immagini con trame sempre più veritiere e, a volte, sconvolgenti per la loro fedeltà, ma soprattutto immaginazione a 90 gradi. Ma a coloro che non erano sufficientemente pronti a ricevere immagini e «discorsi» del genere cosa accadeva? Erano fortemente suggestionati! E sì, e da una forte suggestione si passa con facilità alla «Emulazione». «Non avevo capito quello che gli era capitato, ma soprattutto come aveva reagito! E sì, se mi capita una cosa del genere potrei anch’io comportami così». A comprovare tutto ciò che può passare per la testa a una persona suggestionabile lo constatiamo giornalmente. Ed ecco che per un nonnulla è sufficiente entrare in crisi. Non credo di sbagliare se affermo che ormai la televisione, la radio e i giornali tutti i giorni ci tempestano di notizie di questo genere. Deve essere chiaro che altre persone, non proprio a posto con le proprie facoltà mentali, suggestionate da questi fatti e trovandosi in situazioni simili cadano nell’emulazione.
Edoardo Chiossone
2 CONTRO I TRASGRESSORI
Ci vogliono due vigili

all’incrocio Barabino-Diaz
Caro Dr. Lussana, mi permetta di segnalarLe quanto segue: A mio avviso, se la Sindaco di Genova volesse incrementare l’attivo comunale, dovrebbe piazzare due vigili urbani alla confluenza di via Carlo Barabino con via Armando Diaz. Ma due vigili appositamente incaricati, non come quelli che - di quando in quando - si vedono all’incrocio, ma ignorano la trasgressione.

Come noto (e come risulta da vistosi cartelli segnalatori) alle auto provenienti da via Diaz è vietato accedere a via Barabino e quelle provenienti da via Barabino non possono infilarsi in via Diaz. Normalmente, però, circa due auto su sei se ne infischiano del divieto. E (ma guarda che combinazione!) buona parte di quel trentatrè per cento di trasgressori guida auto di colore blu.
Antonio Sulfàro

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