il dibattito in redazione

2 A PORTO VENERE

L’Albo pretorio si può

consultare solo sul web
Ciao Massimiliano, ti racconto una delle tante stranezze di uno dei nostri rossi comuni di Liguria. Fino a due anni fa l'Albo Pretorio del Comune di Porto Venere era affisso all'entrata del palazzo comunale e chiunque fosse interessato poteva accedere liberamente alla documentazione cartacea, sfogliare e leggere via via quali erano le scelte fatte dall'amministrazione, i soldi spesi ecc. Va ricordato che questo Albo è uno strumento di verifica dei cittadini ed è pertanto di libera consultazione.
Due anni fa la neo eletta Amministrazione ha messo per la prima volta sotto vetro e sotto chiave le delibere dell'Albo Pretorio e chi aveva necessità o curiosità di accedere alla documentazione, che è pubblica, ha cominciato a doverne chiedere copia alla Segretaria Comunale, sentendosela a volta anche negare, in quanto non di proprio interesse. Mi rispiego meglio: se io volevo sapere, se a tizio era stato dato un permesso ad esempio edilizio oppure il tipo di progetto, non potevo saperlo, perché non era casa mia e quindi non mi doveva interessare. Già curiosa come interpretazione, ma con l'avvento dell'anno nuovo la Giunta ha fatto ancora meglio, un vero capolavoro! Se vai a vedere la bacheca infatti, trovi un bigliettino che cita: «dal 1° gennaio 2011 l'Albo Pretorio del Comune di Porto Venere è disponibile soltanto on line, ovvero su internet, chiarisco io.
Sicuramente è un'operazione del tutto legale, ma molto poco opportuna dal punto di vista della trasparenza e della conoscenza dei cittadini. Perché Porto Venere è un piccolo borgo che conta circa 800 anime tra residenti veri ultraottantenni e residenti finti che lo abitano soltanto in estate, mentre le altre due frazioni, Le Grazie e Fezzano sono sotto i 4000 residenti con lo stesso trend tra residenti anziani reali e residenti un po’ più giovani, ma fittizi.
Per chiarire meglio dove voglio andare a parare, ti spiego che lo scorso anno, nel 2010 cioè, la percentuale dei cittadini sopra i 65 anni era il 30,6% (l'anno prima il 30,3%), mentre l'indice di vecchiaia del Comune è il 339,0%. Mi chiedo a questo punto, quanti computer ci saranno mai nelle case degli abitanti di Porto Venere, da giustificare questa scelta, certamente in linea con i tempi, ma del tutto fuori luogo in questo angolo di Liguria?
E vado ancora oltre: ammettiamo che in ogni casa ci sia un computer, per accedere all'Albo Pretorio on line bisogna cliccare e ci si trova davanti a tante icone tutte uguali, ognuna recante una data e a quel punto devi sapere la data esatta della delibera che cerchi, oppure le devi aprire tutte e perdi una giornata, perché è un lavoro certosino. Almeno avessero specificato l'argomento, andavi anche un po’ per esclusione, macché.
Ecco ho voluto raccontare questa novità, per spiegare, quanto alcuni sindaci che governano i nostri piccoli comuni liguri, fatti di poche anime anziane, siano spesso molto lontani dai reali bisogni dei loro cittadini. E pensare che il Sindaco di Porto Venere, Massimo Nardini, in campagna elettorale ci aveva promesso: «non farò niente di più di ciò che è normale». Pensa che cosa avrebbe potuto fare, se soltanto ci avesse promesso di più...!
Un saluto grande.

2 IN VIA XII OTTOBRE

Quel monumento all’Inno

nascosto dalle erbacce
Avete più avuto occasione di passare in via XII Ottobre e buttare un occhio sull'aiuola a destra prima di Corvetto? Quella che un tempo, prima della stele di Piano, veniva ornata di fiori anche in tema con gli avvenimenti cittadini (Euroflora, raduno alpini, ecc...)!
Se vi ricordate in cima al prato c'è una scultura che richiama un verso del nostro bene amato inno... quello che in questo periodo dovrebbe essere onorato e al centro dell'attenzione.
Perché in questa occasione non si è recuperata quella povera aiuola e soprattutto tolto dalle erbacce quel monumento all'inno d'Italia?
Povera Genova, com'è caduta in basso
M. Duma
2 SCIDONE CRITICA LA LEGA

L’assessore non dimentichi

le offese contro gli Alpini
Spettabile redazione genovese de il Giornale, Scidone, piuttosto che fare della penosa ironia come quella palesata nella risposta al sig. Belsito, farebbe meglio a ricordarsi l'astio, da Voi così opportunamente ricordato nell'articolo sulle scritte contro gli Alpini, proprio da lui e dalla Vincenzi dimostrato in occasione dell'arrivo dei nostri Militari per affiancare l'opera delle Forze dell'Ordine; ed a vergognarsi, ora anche per allora.
Cordialmente.
Luigi Parodi - Courmayeur
2 SINISTRA & GRAFFITARI

Ecco perché Tursi non toglie

quelle scritte anti-italiane
Caro Massimiliano, è con grande tristezza, ma indubbia onestà intellettuale che non sono minimamente sorpreso che il Comune di Genova non provveda a cancellare immediatamente le scritte contro i nostri Alpini.
Il finto sentimento unitario figlio di una storia più raccontata ad hoc, che vissuta nella realtà, porta inevitabilmente a 66 anni di distanza ad avere nella nostra città un sentimento ostile verso la divisa e lo Stato in genere.
Genova per definizione è una città di sinistra, o meglio della Sinistra. Di quel modo di essere di sinistra che rifiuta qualunque forma di condivisione di sentimenti comuni delle Stato Italiano come istituzione. A Genova un conto è la storia d’Italia ed un conto è la storia partigiana. Da noi queste due realtà non si sono mai conciliate ed unite in una sola entità morale e sociale.
I risultati, oggi, sono di tutta evidenza. C’è gente che muore per il proprio paese e per una forte idea di libertà e democrazia non solo globale, ma anche locale. L’uomo di Sinistra non crede in queste cose, le regole sono dannose per una pacifica convivenza e quindi è giusto che la città dei diritti subisca questo tipo di «aggressione». Certo, le scritte sui muri sono una forma mediatica di forte aggressione nei confronti di tutti i cittadini.
Caro Sindaco Marta Vincenzi, è giusto e corretto che a Genova esista questa forma di «violenza»?
Nella mia probabile ignoranza giuridica ritengo che non solo non sia corretto, ma sia oltremodo offensiva qualsiasi forma di scrittura che leda la dignità della persona.
Il diritto dei doveri a Genova conosce la stagione dell’isolamento e dell’oscurantismo.
Un grande abbraccio a tutti gli Alpini di Genova e della Liguria.
Gian Luca Fois
2 PIÙ SANZIONI AI «PORTOGHESI»

Personale Amt in esubero impiegato come controllore
Leggo sulla cronaca locale che gli esuberi Amt saranno utilizzati per il controllo degli automezzi in divieto di sosta.
Benissimo, ma vista l'assenza cronica di controllori sui mezzi pubblici (nelle città dove, forse, abbiamo il costo del biglietto più caro d'Italia e dove quasi nessun passeggero si dedica all'attività di obliterazione del biglietto) desidererei sapere quanti dipendenti Amt sono previsti per questa attività di controllo che porterebbe ad indubbi vantaggi anche per noi cittadini onesti.
Grazie.
Guido Farina
2 NESSUN SALTO DELLA QUAGLIA

Ottonello sempre coerente

anche a costo di rimetterci
Caro Massimiliano, sono rimasto perplesso, attonito, stupito, stupefatto dopo aver letto quanto scritto da Fulvio Parodi su Pasquale «Franco» Ottonello.
Questo Fulvio Parodi non so chi sia e, come puoi notare sono arrivato alla mia veneranda età tranquillo e sereno senza sapere chi egli sia e, a Dio piacendo, posso vivere altrettanti anni senza più sentirlo nominare. È evidente, quindi, che non conosco quali siano i rapporti tra i due, ma conosco quelli che mi legano a Franco. Essendo compaesani di fatto, lo conosco da almeno una trentina d'anni ed ho seguito tutta la sua carriera sia sindacale sia politica dall'inizio alla fine, il più delle volte rimettendoci di persona come ha ricordato Fulvio Parodi quando, per le sue idee, in una riunione di portuali gli tirarono un posacenere in fronte. È sempre rimasto fedele alle sue idee e per questo ha più dato che ricevuto. Da sempre socialista, logicamente quando i compagni, per il tramite della magistratura (con la «m» rigorosamente minuscola) hanno azzerato i loro avversari, logicamente Ottonello, per continuare a fare politica con onore e dignità (non volendo andare a Canossa come Giuliano Amato), aderì agli oppositori di chi voleva, e tutt'ora vuole, il potere senza passare per le urne, ma utilizzando sempre e comunque la magistratura (sempre con la «m» rigorosamente minuscola), come sta accadendo ai giorni nostri. Caro Direttore, Franco Ottonello è entrato in Forza Italia fin dal 1994, e, com'è suo costume, si è rimboccato le maniche ed ha lavorato per tutti. Lo si accusa di aver fatto il salto della quaglia? Provate voi a confrontarvi per tre lustri con Enrico «Cristoforo Colombo» Nan (ricordo moltissimo il Grande Ammiraglio, poiché, come lui, quando salpò l'ancora non sapeva dove andava e quando arrivò non sapeva dove si trovava), che, grazie a Berlusconi, ora riceve una tanto lauta quanto immeritata pensione da parlamentare e adesso lo rinnega aderendo al Fli (sentite condoglianze al neo gruppo) oppure, attualmente con Michele Scandroglio. No, caro Massimiliano Lussana, constatato che dal Pdl genovese (non che quello savonese sia migliore, forse lo diventerà solamente grazie a Fausto Benvenuto) poteva ricevere solamente dei pesci in faccia, come gli è accaduto in questi ultimi dieci anni, beh, posso solo stringergli la mano ad augurargli «buon lavoro, caro Franco, e che Dio ti protegga». Infine, mi auguro anche che quando, al mattino, Fulvio Parodi si guarderà allo specchio, mi auguro che non gli vengano le convulsioni o peggio. Spero che Ottonello non gli risponda, poiché mi sono già abbassato io al suo livello, veramente imo.
Ed ora vado a respirare un po' d'aria fresca.
Daniele Vivaldo
vice direttore de L'Eco

il giornale di Savona e provincia
2 L’INIZIATIVA DEL PDL

Giusto il minuto di silenzio

anche per gli aborti illegali
Egregio Direttore, ho letto dell'iniziativa del Municipio Ponente: quel minuto di silenzio per i bimbi mai nati a seguito degli aborti legali.
Non sono un sostenitore dell'aborto inteso come metodo contraccettivo, ma ritengo che alcuni aborti terapeutici siano necessari quando è a rischio la vita della donna o le condizioni del nascituro sono tali fin dal concepimento che lascerebbero poco spazio ad una vita vera.
Ma l'iniziativa del Pdl la trovo un po' limitata: il minuto di silenzio lo avrei esteso a tutti bambini mai nati anche per aborti illegali, che rimpinguano le tasche di ginecologi che spesso in ospedale fanno gli obiettori e nel privato si arricchiscono con aborti clandestini (e non si dica che non è vero, per carità!).
Così come lo estenderei alle donne che sono morte per aborti clandestini su tavoli di mammane e finte ostetriche, che per salvaguardare la propria onorabilità di «signore bene», o per mera ignoranza, hanno scelto la clandestinità alla legge che tutela.
Cordiali saluti.
Claudio Leonardi
2 RIMOSSO DA PRINCIPE

Ditemi che fine ha fatto

la statua del Duca di Galliera
Spett.le Redazione, vorrei sapere dal Comune che fine ha fatto il monumento al Duca di Galliera, rimosso dai Giardini di Principe per i lavori della metropolitana e non più ricollocato al suo posto.
All'inizio dei lavori, alcuni lustri fa l'allora Sindaco aveva promesso che tutto sarebbe tornato come prima, ma verba volant... e l'attuale sistemazione non ha più nulla dei Giardini di un tempo; è un enorme spazio desolato per parcheggio; non vi è stata messa la vasca con fontana dove giocavano i bambini (è stata ora collocata in mezzo alla strada con funzione di rotatoria inaccessibile) né il monumento a un grande benefattore della città. C'è da rimanere veramente rattristati per simili scelte di cattivo gusto ed iconoclastiche.
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti.
Dott. Carlo Barbieri - Genova
2 SECONDO «FORZA UOMO»

«L’ideologia è un artificio

che imprigiona le coscienze»
Caro Lussana, ringrazio lei e il dottor Casabella per il bell’articolo sul vostro quotidiano relativo al Laboratorio politico «Forza Uomo». Al riguardo, desidero integrare lo scritto con le seguenti considerazioni: nell'aderenza al concetto di «non catalogazione» è da intendersi il rifiuto «assoluto» a vestirsi con le divise cucite apposta per noi dal sistema stato, dai «camerieri delle banche» e che si usa definire «ideologia».
L'ideologia in luogo dell'idea è una costruzione artificiosa, che imprigiona la coscienza dell'individuo musealizzandola e noi non possiamo accettare questo stato di sudditanza, dal momento che ci sentiamo trasportati avanti dall'Idea e solo da Essa.
Il nostro progetto è quello che supera gli steccati ideologici per liberare una coscienza politica, riferendosi alle identità di popolo ed operando sinergicamente con esse sui territori del «terribile» ovvero Giustizia - Cultura - Economia e quindi contro l'ingiustizia ed il Signoraggio (vedere scritti del Prof. Auriti e l'intervista di Tremonti ad AnnoZero di ieri) ed a favore della Decrescita (su questo si può fare riferimento a Maurizio Pallante ed al Movimento della Decrescita Felice).


Noi dissentiamo da accordi elettorali di qualsiasi tipo, tanto meno intendiamo porci come nuovo partito. Vogliamo creare una sinergia operativa ed ideale tra comunità di popolo che si sentano libere, identitarie, consapevoli e soprattutto non catalogabili come destra/sinistra, fascismo/antifascismo.
Paolo Franceschi

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