2 AMMINISTRATORI IMPREPARATI
«Rossetti e Ottonello
non sanno ciò che dicono»
Gentile redazione vorrei rendervi partecipi di ciò che hanno detto alcuni nostri amministratori locali nel weekend appena trascorso intervistati da giornali e tv. Vi devo confessare che all'inizio ho pensato di esser vittima di un colpo di sole tipico da caldo da domenica al mare: l'assessore regionale al Bilancio Rossetti che non sa spiegarsi le spese «pazze» per le auto blu a disposizione di lor signori, meno rispetto ad altre regioni ma ugualmente care, e l'assessore alla manutenzione del Comune di Genova Ottonello che sottolinea che le lastre di luserna che si stanno piazzando in via XX siano solo la base sulla quale verranno ripiazzati i mosaici che peraltro in quel punto non ci son stati mai poiché nel dopoguerra era stata rifatta la pavimentazione in Palladiana giallo di Siena e non mosaici. Se me lo avessero raccontato penserei ad una barzelletta, invece è la verità: Genova e la Liguria son in mano a persone che ignorano i loro compiti! In qualunque azienda privata un contabile al quale sfuggono spese importanti o un progettista che ignora il progetto al quale dovrebbe lavorare verrebbero licenziati o perlomeno pesantemente redarguiti dai principali. Nella Res Publica invece ciò non fa scandalo: ma lor signori non provano un profondo senso di vergogna a scaldar la poltrona inutilmente? Vorrei che la mia regione e la mia città fossero governate da persone competenti e capaci arrivate alle loro cariche per le loro capacità e non solo per logiche di partito tipiche della Casta!
Gianni Fiorato
2 LA CONSIDERAZIONE
Vincenzi, la sindaco che ama
più apparire che fare
Che vergogna la Vincenzi fa il sindaco solo per apparire non essere. Mi è sorto un dubbio: ma la Vincenzi sindaco è anche musa ispiratrice di un qualche fotografo in cerca di scoop? Un giorno sì e laltro pure è sempre in posa, perfino alla guida di un bus chiaramente vuoto. Ama soprattutto, farsi riprendere fasciata dal tricolore durante i cortei non ultimo quello dedicato al ragazzo-eroe, appena uscito dalloratorio. Per lanniversario della morte. Così tanto presa, la Marta, tra foto e principi riguardanti la realizzazione delle sue idee faraoniche (boulevard, ramblette e amenità varie) non ha avuto il tempo di ricordare lonorevole Pastorino, uomo onesto e grande che ha dato tanto lustro a quella che fu «La Superba», ridotta oggi a degrado impressionante, sporcizia, guano ovunque nonché latrina pubblica dappertutto. Ho tanta vergogna Vincenzi di essere da lei amministrata. Si liberi di spocchia e arroganza, abbia un tardivo sussulto di dignità per favore si dimetta, io e tutti i genovesi le saremmo sinceramente grati.
2 PENSIERI IN RIMA
«Come vorrei che la giustizia
colpisse solo i rei...»
Come vorrei, come vorrei/ che la giustizia trionfasse/ che colpisse solo i rei/ che fosse amata dalle masse.
Con i tre gradi di giudizio/ passa il tempo e anche la voglia/ di sapere se un tizio/ debba andare incontro al «boia»;/ con il processo breve/ si va alla prescrizione,/ il lungo è troppo greve/ non porta a conclusione;/ con milioni di querele/ che aspettan la sentenza/ cè unautentica Babele,/ridotta allimpotenza.
Non manca loccasione/ per votare la riforma/ ma si vuole lesclusione/ del premier dalla norma,/ così si resta inerti/ ogni giornata è nera/ e dicono gli esperti/ che è in arrivo una bufera.
Antonio Urbano
2 LO CHIEDONO I CITTADINI
I politici prendano esempio
dal buon padre di famiglia
Un buon padre, quando versa in cattive condizioni economiche, prima di nutrire se stesso, nutre i suoi figli. Anche se poi è obbligato a digiunare. Questo è l'usuale comportamento di qualunque padre che ama i suoi figli. Purtroppo, nella classe politica, avviene tutto il contrario. Perfino quei partiti che - da sempre - si definiscono paladini dei lavoratori, quando si tratta di concretizzare benefici e/o migliorie a favore dei non abbienti, evitano accuratamente di aiutare i ceti più deboli. Parlano bene, ma razzolano male. Questo Pilatesco comportamento è riscontrabile anche nei sindacati di regime. Infatti spesso mi chiedo come mai nessuno di essi si impegni, per esempio, a favore dei dipendenti dei supermercati che percepiscono uno stipendio, a tempo pieno, di circa 800 euro al mese. Una paga oggi chiaramente insufficiente per sopravvivere.
Non solo ma, come è facilmente riscontrabile dalle cronache di stampa e televisione, in quasi tutti gli enti pubblici, si spende e si sprecano grandi quantità di denaro in futilità vergognose.
Quindi i politici non si devono meravigliare se gli elettori disertano le urne, mostrano disaffezione, ostilità e rancore nei loro confronti. Quello che emerge è solo la giusta, normale reazione di un popolo stanco di essere turlupinato.
Cari politici, se veramente volete riconquistare la fiducia e la stima dei cittadini, dovrete comportarvi come tutti quei padri che giornalmente si sacrificano a favore dei propri cari.
Costantino Corda
2 LA RIFLESSIONE
Il successo dei tagliandi serve
a capire il valore dei Municipi
Caro Massimiliano, cara Redazione, desidero ringraziarvi per la splendida iniziativa dei tagliandi con cui scegliere il presidente di Municipio. Avete saputo valorizzare le posizioni in classifica, le nostre iniziative e supportarci come solo una vera famiglia sa fare. Un piccolo sogno è quello di poter strappare al Comune qualche delega economica per i Municipi. Senza autonomia finanziaria, cioè senza soldi propri, questi enti non svolgeranno mai una funzione efficace. Abbiamo abolito le Circoscrizioni perché i Municipi fossero altro ma senza soldi non saranno mai niente. Potete aprire un dibattito su questo tema? Auguro a tutti un buon lavoro e buone vacanze (meritatissime!) a tutti: voto 10 e lode!!!
Un grande abbraccio.
Tiziana Notarnicola
2 UTILI PARAGONI
È bella come Carloforte,
ma a Genova serve entusiasmo
Caro Massimiliano, ho letto con interesse il tuo articolo sull'accostamento Carloforte/Genova. Giustamente tu hai creato un paragone tra due luoghi di mare con affinità di tanti tipi, anche di carattere storico. Tuttavia, quello che conta maggiormente dovrebbe essere il fatto di assumere come esempio o modello di gestione di un territorio luoghi che sprizzano bellezza e positività da tutti i pori. Ad esempio, in passato Genova è stata paragonata a Barcellona con la quale effettivamente ha in comune la struttura, ma non mi sembra sia mai stato fatto nulla per emularla nella sua efficienza e vitalità.
Pertanto, trovo pertinente e bello guardarsi intorno, apprezzare le meraviglie naturali ed umane intorno a noi, ma trovo altrettanto doveroso ed intelligente prendere spunto da questi regali ed applicarli a casa propria.
Credo che tale comportamento non sia stato mai applicato a Genova da nessuna parte politica e tanto meno dalla giunta di sinistra della Sindaco Marta Vincenzi che nei trascorsi quattro anni ha mostrato: immobilismo, inefficienza, disservizi, pochi soldi e mal spesi, disorganizzazione, attaccamento per il potere e non per il territorio e ancor meno per i cittadini, buonismo e politiche della sicurezza demagogiche e fallimentari che hanno indotto nei tempi a far giungere immigrati senza un preciso controllo - complice anche la legge Bossi-Fini già debole in sé e male applicata - quindi non applicazione del nuovo «pacchetto sicurezza» in vigore in Italia dal 2009 (si pensi ai centri sociali, ai rom, al discorso moschea), insensibilità per il verde pubblico, mancanza di iniziative culturali. Insomma, oggi siamo di fronte ad una città stupenda dal punto di vista del paesaggio e del clima ma senza nerbo, senza personalità e un'identità. Non è per essere catastrofista, per natura sono ottimista e battagliera. Ma come vive Genova attualmente è la morte per tutti. Occorrono un urlo di rabbia, un senso di rivincita, orgoglio e amore.
Grazie anche a il Giornale, al suo Direttore, ai suoi lettori ed al «Fattore X» che si riunisce sia sotto forma di dibattiti che fisicamente in sedi consone sistematicamente oramai da settimane, possiamo lavorare tutti insieme per ribaltare le sorti di una città spenta, siamo ancora in tempo, basta volerlo.
Roberta Bartolini
2 IL CENTRODESTRA E BERLUSCONI
Sono solo il tramite
di chi crede in certi valori
Caro Lussana, grazie per le sue belle parole di si me: sono rimasta un po meravigliata e - perché non dirlo? - inorgoglita. Però mi preme mettere bene in chiaro una cosa: gli elogi che ha voluto farmi non vanno a me. Io mi limito a essere (e ci metto lanima, questo sì) una tramite, un trait dunione tra il Partito e quella straordinaria realtà che sono i Seniores genovesi di cui mi onoro essere la responsabile. Come ho già detto più volte i miei amici Seniores formano un piccolo agguerrito esercito sempre fedelissimo al nostro partito, al nostro Presidente ai nostri ideali. Non ci sono né traditori né transfughi tra noi, e su noi i nostri Capi potranno sempre pienamente contare, certi di ottenere risposte generose e pronte. Grazie per la sua amicizia e la sua stima, assolutamente ricambiate.
Giuliana Valle Pierrottet
2 IL CASO VIA BALESTRAZZI
Due pesi e due misure
fra i parcheggi di Genova
Mi spiace constatare che né il consiglio comunale dellallora sindaco Pericu, né lodierno consiglio comunale abbiano ritenuto di impegnare il sindaco e la giunta a fermare la costruzione del parcheggio di via Balestrazzi, così come è avvenuto poco tempo fa per quello di via Preve.
Marina G.
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