2 LA LETTERA DELL'ASSESSORE
L'accoglienza va migliorata,
i visitatori sono in costante aumento
Il «Viaggio» nei Musei che il vostro giornale sta effettuando ci dà l'opportunità di sottolineare alcuni aspetti che probabilmente non siamo riusciti a ben comunicare. Innanzitutto gli «scarsi visitatori». È vero, in alcuni periodi dell'anno il numero appare di scarsa entità e soprattutto non costante. Novembre è uno di questi periodi: si interrompe quasi completamente il flusso turistico e, essendo appena iniziato l'anno scolastico, sono poco presenti le scolaresche. Il dato complessivo dei Musei genovesi è però in netto aumento: nel 2003 i visitatori erano attestati intorno ai 200mila. Nel 2004, grazie a Genova Capitale europea della Cultura, quel numero è raddoppiato e da allora abbiamo registrato un costante incremento, fino al superamento del mezzo milione di visitatori da ormai tre anni. Il dato del «ponte» di Ognissanti 2012 ci appare infine piuttosto confortante: sono stati circa 15mila i genovesi e i turisti che si sono recati nei Musei civici.
Altro discorso è la cosiddetta «incuria» che viene lamentata. E divideremmo il problema in due aspetti. Il primo, più strutturale. Non tutti i Musei civici sono stati interessati dagli interventi di ristrutturazione del 2004. E in particolare Museo di Sant'Agostino e Museo Chiossone. Per quanto riguarda Palazzo Rosso alcuni lavori devono essere ancora effettuati. A ciò si aggiunga che questi tre musei hanno allestimenti «d'autore» Sant'Agostino e Palazzo Rosso firmati dall'architetto Franco Albini e il Chiossone da Mario Labò che sono oggetto di studio da parte di esperti di tutto il mondo e sui quali è difficile intervenire. Peraltro sono previsti lavori di ristrutturazione e di rivisitazione dei percorsi espositivi che renderanno le collezioni più fruibili, anche sotto l'aspetto dell'illuminazione. Come voi stessi avete giustamente posto in risalto, i nuovi allestimenti realizzati anche solo in alcune sale sono efficaci e gradevoli e raggiungono l'obiettivo di valorizzare adeguatamente gli oggetti esposti. Risulta pertanto ingeneroso parlare di «indifferenza verso i tesori» presenti nei nostri musei o per esempio di un Palazzo Rosso «completamente abbandonato a se stesso».
Il secondo aspetto riguarda alcune «attenzioni» che possiamo senza dubbio adottare da subito senza particolari sforzi, ma soltanto ponendo maggiore premura nella cura delle piccole cose. Insomma dobbiamo senz'altro migliorare per quanto riguarda l'accoglienza e faremo tesoro della vostra inchiesta sul campo, anche perché è una priorità di questa amministrazione porre grande riguardo al tema dei Beni comuni. E la Cultura è il Bene comune per eccellenza.
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2 LA PROPOSTA
Strada Nuova e Nervi, perché non
riunirli in un unico polo museale?
Caro Dott. Lussana, dopo alcuni anni, venerdì scorso sono tornato a visitare i tre musei di Via Garibaldi, Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Tursi; che tristezza, che pena!
In tutti e tre i musei, durante le quasi quattro ore di permanenza, sono stato l'unico visitatore, con più di venti addetti, molto gentili ed angosciati.
Muri e tende sporche, illuminazione antiquata, insufficiente, e con lampade bruciate. Il giorno dopo (sabato 17) ho letto il riscontro della brava Giulia Guerri, che conferma perfettamente la brutta sensazione che ho avuto durante la mia visita; è una grande vergogna che anche in questo
Genova sia ridotta in queste condizioni!
Se non ci sono i fondi, mi chiedo perché non viene venduta una parte di quadri (tanti e belli) che sono nelle soffitte ? In questo modo si potrebbero riportare all'onore del mondo le tre esposizioni.
Mi chiedo inoltre se non sia possibile riunire i quadri dei tre musei di Via Garibaldi più i musei di Nervi (800/900) in un unico polo museale, in un luogo più accessibile, con possibilità di posteggi per le vetture dei visitatori ; potrebbe essere, per esempio, un padiglione della Fiera, dove si svolge anche Antiqua (ci sono spazi, e molti posteggi), oppure altra ubiquazione simile.
Mi rendo conto che è un'idea un po' utopistica, ma è l'ora che Genova e i suoi amministratori si sveglino, e si diano da fare.
Enzo Falletti
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