Doria, quando il secondo turno ha il sapore della sconfitta

Doria, quando il secondo turno ha il sapore della sconfitta

Sono da poco passate le otto di sera, quando davanti alle telecamere e ai microfoni dei cronisti, il marchese «arancione» prende atto della realtà e più di tutto dei numeri che hanno il sapore di una sconfitta. Con i numeri che si fermano al di sotto del 50 per cento delle preferenze e spazzano via in poche ore la certezza di una vittoria al primo turno a Genova, la città rossa, che invece l’ha sempre consegnata ai suoi colleghi di partito. Eppure, questa volta non è stato così. «Quella del ballottaggio era un’ipotesi che avevo considerato - spiega Doria - ma i risultati attuali dimostrano una sostanziale capacità di tenuta del centrosinistra. Andremo al ballottaggio con assoluta determinazione e serenità visto che le proiezioni e i dati parziali mi vedono arrivare a sfiorare al primo turno il 50 per cento dei voti». In queste due settimane, ci sarà bisogno di fare un discorso che motivi gli elettori, un discorso serio - promette il marchese - non demagogico, ma convincente. E questo a prescindere dall’avversario. I genovesi devono andare a votare, ripete Doria «per far vincere il candidato e la coalizione che appaiono più credibili per governare questa città». Ci sono i dati dell’astensionismo che hanno fatto tremare il centrosinistra, ci sono quelli dell’ascesa del Movimento Cinque Stelle che hanno messo in discussione l’egemonia dei partiti, tutti, nessuno escluso. Anche se il marchese giura di non esserne particolarmente sorpreso: «È una forza emergente e interpreta una critica dell’attuale modo di fare politica».
Il candidato di Sel prova a guardare ai suoi avversari: la debacle c’è stata anche per Enrico Musso che cinque anni fa aveva preso il 46% di voti. Così come per il centrodestra. L’unica a tenere secondo Doria, è stata proprio la sua coalizione. «Non credo sarà facile governare. Il futuro sindaco di Genova avrà comunque una vita difficile».

Per tre motivi - precisa il marchese -: perché viviamo in un momento di crisi e i problemi della città si moltiplicano, per la situazione finanziaria e per la disaffezione verso la politica che si manifesta con l’astensionismo. Anche verso il centrosinistra.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica