Ecco i miei valori per rifondare il centrodestra ligure

Ecco i miei valori per rifondare il centrodestra ligure

(...) raccontare una storia nuova in futuro. Non li chiamerei nemmeno «moderati», ma semplicemente «perbene». E, ribadisco, non mi importa nulla delle tessere che hanno in tasca. Qui, la rivoluzione deve essere epocale, con la rottura degli argini: quelli puliti, quelli intellettualmente onesti, quelli capaci di sognare, da una parte. Tutti quelli che non si riconoscono in questi valori dall’altra.
Il discrimine, al limite, deve essere quello della follia nel senso erasmiano della parola, un po’ come il Berlusconi del 1994 e del 1998.
Soprattutto, mi piacerebbe che si ripartisse da un punto. Dall’ascolto degli elettori, della base, del popolo. Non dalle lezioncine di signorini «so tutto io», che le hanno sbagliate tutte.
Mi piacerebbe che si partisse da un piccolo episodio, capitato l’altro giorno. Abbiamo pubblicato su queste pagine la lettera di un nostro caro amico e lettore, il cavalier Luigi Mori, che raccontava la sua odissea per riuscire a parlare con qualcuno del Pdl. Niente numero sull’elenco del telefono, niente cortesia in chi rispondeva, niente di niente. Uno scandalo. Piccolo ma scandalo.
Dopo aver letto questa lettera - nonostante fosse a Roma, senza prendere la solita scusa che nella Capitale l’edizione ligure non arriva, classico di molti parlamentari, un po’ come «la sveglia non è suonata» di un tempo - Roberto Cassinelli mi ha chiamato di prima mattina, chiedendomi i riferimenti del signore. Poi ha preso carta, penna e francobollo e gli ha scritto per scusarsi personalmente. Anche se, ovviamente, non aveva alcuna responsabilità nella mancata risposta telefonica.
Ecco, io non so se Cassinelli ci sarà domani, insieme a Matteo Rosso, a Gianni Plinio, a Marco Melgrati, i promotori, ai parlamentari che hanno aderito Giorgio Bornacin, Sandro Biasotti e Michele Scandroglio, ai consiglieri regionali Roberto Bagnasco, Luigi Morgillo ed Aldo Siri, al consigliere comunale di Genova Stefano Balleari, al sindaco di Pontinvrea (l’unico Comune d’Italia dove non si paga l’Imu) Matteo Camiciottoli, al candidato sindaco di Genova Stefano Balleari, al vicesindaco di Recco Carlo Gandolfo, all’assessore di Pieve Ligure Stefano Baggio, al coordinatore Pdl di Genova Gianni Barci, a decine di consiglieri di municipio e dei Comuni più vari, agli amici di Liguria Moderata, al vulcanologo Claudio Eva, il primissimo ad aderire, e alle decine e decine di amici e lettori che ci hanno scritto per esserci e parlare. Ognuno di questi, se vorrà intervenire avrà tre minuti. Non prima degli altri, ma esattamente come gli altri. E se il tempo non basterà, aspetteranno pure loro il prossimo incontro, come gli altri.
Quindi, dicevo, non so se Cassinelli ci sarà.

Ma quello che so è che dalla risposta alla lettera del cavalier Mori, riparte la politica. Dall’ascolto, dall’educazione, dalla cortesia, dalla civiltà.
Che non sono valori di destra o di sinistra. Ma sono valori. Sono i miei valori. Chi ci sta è il benvenuto.

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