Ecco perché Pisa è riuscita a tarpare le ali a Genova

(...) e «Ryanair», che hanno scelto di portare altrove i propri vettori. In modo particolare la Ryanair, che fa affari d'oro in tutto il mondo con un numero complessivo di clienti in aumento, ha lasciato lo scalo genovese da molti mesi. È rimasta solo Alitalia, che essendo in una sorta di regime di monopolio ha alzato i prezzi. E «Blue Panorama Airlines, nell'ottica di migliorare costantemente l'equilibrio finanziario del suo network di destinazioni, ha identificato la rotta Roma-Genova come non più sostenibile nel medio-lungo periodo, per questa ragione ne è stato sospeso l'operativo», fanno sapere dalla compagnia. Ragioni di mercato, dunque, legate ai pochi clienti: se è vero che i genovesi (prezzi permettendo, e Ryanair li faceva volare a 20 euro) sceglievano volentieri di arrivare a Roma in 50 minuti, contro le quattro o cinque ore del treno, è altrettanto onesto dire che il contrario non avviene. Genova non è una meta ambita per i passeggeri in transito da Fiumicino, come lo sono invece molte altre città italiane a cui la nostra non ha nulla da invidiare. «Avevamo lavorato bene per portare al Colombo non uno ma due vettori low price», dice Paolo Sirigu, direttore generale dell'aeroporto e prima ancora top manager nel settore del turismo. «Per noi adesso è una perdita non avere una pluralità di vettori per Roma, ma persino Alitalia fatica a tenere perché da Roma mancano i passeggeri. I nostri contatti sono ottimi, stiamo realizzando molto, ma ci serve un territorio che... diciamo così si renda attraente». Facciamo allora un esempio. L'aeroporto di Pisa ha ottimi collegamenti, ma Genova - ce lo consentano i pisani - nulla ha da invidiarle in fatto di attrazioni turistiche, arte e monumenti. Di diverso certamente c'è la politica turistica della Regione Toscana, molto attenta alla promozione del territorio, sotto il profilo artistico ed enogastronomico. Facciamo un altro esempio. Chi affronta un viaggio negli Stati Uniti si sposta all'interno del territorio americano con voli di poche ore per andare da New York alle cascate del Niagara in una giornata o due, per esempio.

Per un turista giapponese che faccia tappa a Roma fare 50 minuti di volo per vedere l'Acquario o fare shopping a Portofino, andata al mattino e ritorno alla sera, sarebbe uno scherzo, ma quanto gli verrebbe a costare adesso? Serve un sistema turistico locale che lo proponga, che si muova da qui e vada a Roma a proporlo. Ciò fino ad ora non è avvenuto. O comunque non è avvenuto in misura sufficiente. Non promuovere Genova è un delitto. E ai genovesi costerà molto sotto tutti i punti di vista.

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