Eva condannato: le istituzioni tacciono, i cittadini no

Dopo la denuncia del Giornale, continua l'ondata di solidarietà dei nostri lettori e di una parte della politica a Claudio Eva, membro genovese della Commissione Grandi Rischi. In redazione ci stanno arrivando lettere, mail e fax, che pubblicheremo un po' alla volta, e si fanno sentire anche altri politici, a partire dal consigliere comunale Stefano Balleari (Pdl) che, dopo averlo fatto in privato, solidarizza pubblicamente con Eva.
E poi. «La colpa delle morti provocate dal terremoto non è degli scienziati che non hanno informato gli aquilani, piuttosto degli amministratori che hanno permesso di costruire senza obblighi antisismici ed in maniera non rispondente alle più semplici norme di sicurezza». Chi scrive è il capogruppo dei biasottiani in Regione Liguria, Aldo Siri che dopo la condanna della commissione Grandi Rischi, «colpevole» secondo la magistratura di non aver previsto il terremoto che spezzò l'Aquila e l'Abruzzo, si unisce alle reazioni di sconcerto per la decisione dei giudici. Esprimendo, così come tanti altri nei giorni precedenti, la più sincera solidarietà e vicinanza al professore Claudio Eva, tra i più esperti sismologi in Italia e già docente di Scienze matematiche, fisiche e naturali all'Università di Genova. «La cui condanna - continua la nota di Siri -, assieme a quella degli altri sei scienziati, appare tanto assurda quanto ingiusta. Il professo Eva, così come gli altri componenti della Commissione grandi rischi, non poteva prevedere, è questo è scientificamente provato, il terremoto». Secondo Siri, occorreva trovare un «capro espiatorio» cui addossare la colpa di queste morti e la magistratura «forse trascinata dall'onda emotiva ha condannato questi scienziati, con la temibile conseguenza che si arrivi all'interruzione dell'importante e fondamentale attività di prevenzione della Protezione Civile».
Ma l'ondata di reazioni non finisce qui, perché i senatore Enrico Musso ed Achille Serra (gruppo Udc-Pli) annunciano la presentazione di un disegno di legge per superare le conseguenze della sentenza dell'Aquila. «Con il provvedimento proposto - scrivono i due politici -, gli scienziati che offrono la loro alta consulenza a strutture governative, producendo peraltro pareri meramente consultivi, non potranno essere perseguiti per le opinioni espresse, salvo il caso di dolo». «Stretti tra la colpa di non prevedere il terremoto e il rischio, all'opposto, di essere denunciati per procurato allarme - afferma Musso -, gli scienziati di cui il Governo potrebbe utilmente avvalersi a beneficio della collettività si stanno già rifiutando di continuare a prestare la loro opera.

Rischia di venire meno l'insostituibile contributo della scienza a supporto delle azioni del governo e a tutela della pubblica incolumità».
«Il dramma dell'Aquila - sottolinea Serra - resterà per sempre una ferita aperta per il Paese, e l'intento non è certo quello di favorire l'impunità. Anzi, è importante perseguire, sempre, i responsabili veri».

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