Cinque assessori «targati» Pd, uno a testa per Sel, Italia dei Valori e Federazione della sinistra, ed un tecnico esterno. Il Sindaco della Spezia Massimo Federici svela la squadra di governo. Molte conferme nel segno della continuità amministrativa, ma anche volti nuovi e tante polemiche che si scatenano dietro le nomine fatte, pare, senza ascoltare i partiti che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale. Critiche dal partito Democratico, ma soprattutto da Psi e Sinistra Ecologia e Libertà: «Un primo cittadino che dovrebbe essere esempio per tutta la comunità, evita qualsiasi contatto e confronto con le forze politiche, i movimenti e le associazioni che lo hanno sostenuto, attua una sorta di colpo di stato dove lui statuisce, lui decide, privo di ogni confronto e di ogni condivisione - attaccano Giacomo Gianello e Lorenzo Azzolini, responsabili cittadini di Psi e Sel -. Abbiamo chiesto a Diego Del Prato (assessore nominato in quota a Sel ndr) di sospendere laccettazione della propria nomina». Psi e Sel minacciano anche di ritirare il proprio sostegno al confermato sindaco della Spezia.
Mentre frecciate arrivano anche dal Popolo della Libertà con Maria Grazia Frijia, al secondo mandato come consigliere comunale, che critica le scelte fatte per il secondo mandato di Federici: «Nove assessori comunali, poca rappresentanza femminile, costi al massimo per l'amministrazione - commenta la consigliere Pdl -. Una giunta che in tempo di vacche magre non è si risparmiato nella composizione dell'esecutivo del comune nominando tutti gli assessori nominabili. Assessori indicati secondo logiche di convenienza del Sindaco.
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