È matematico

La Sinistra ha sfiorato il quorum solo di quei 20-21 punti

È matematico
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Il giorno più bello di un'elezione è sempre quello dopo, quando le dichiarazioni sono più meditate. Ad esempio.

Landini, uno che vorrebbe prendersi il Paese, anche se il Paese preferirebbe non prendersi lui, ha detto che «c'è una crisi della democrazia». Vero; ma anche l'autocritica non sta molto bene. Poi ha detto che «da oggi inizia il sindacato di strada»; sì, quella di casa. Bonelli, che è un po' la Mussolini della Sinistra, ha detto che «non è possibile che una democrazia sia ostaggio di una maggioranza», e si capisce tutta la delusione di chi appartiene a un'area politica abituata a governare quando è minoranza. Riccardo Magi, di +Europa, ha proposto invece una riforma per eliminare il quorum; cosa che si potrebbe anche fare senza modificare la Costituzione più bella del mondo. Ma come? Con un referendum? Francesco Boccia da parte sua ha dichiarato che «oggettivamente abbiamo vinto: gli italiani che hanno votato al referendum sono più di quelli che votarono Meloni»; ma avendo convinto Nunzia De Girolamo a sposarlo può farci credere qualsiasi cosa. Lui è di sinistra, lei di destra: comunque vada è come puntare alla roulette sia sul rosso che sul nero - in famiglia uno vince sempre. E poi c'è Elly Schlein, secondo la quale «14 milioni di italiani hanno chiesto un cambiamento»; ma lei vive in un universo armocromistico diverso.

In fondo la Sinistra ha sfiorato il quorum solo di quei 20-21 punti.

Gente che la matematica non è il suo forte. E in verità nemmeno la politica.

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