Il Ferraris rinasce e diventa il «tempio» di sport e cultura

Da rudere destinato alla rottamazione a «stadio bellissimo, tempio dello sport, struttura affascinante». Il Ferraris risorge ancora una volta persino nelle definizioni di amministratori, imprenditori e urbanisti. E visto che il progetto del nuovo stadio alla Fiera neppure esiste, come confermato dallo stesso sindaco Marco Doria, per i prossimi anni si pone obiettivi ambiziosi, che inizieranno a prendere corpo in pochi mesi con una profonda ristrutturazione.
La svolta arriva nel giorno della presentazione di «Stadium», il nuovo consorzio di imprese che gestirà la struttura almeno per i prossimi dieci anni e del quale fanno parte colossi del terziario mondiale come Costa Edutainment e Best Union e che presto potrebbe allargarsi alla partecipazione societaria di Genoa e Sampdoria. Che si debba ancora per un po' ragionare di calcio al Ferraris lo chiarisce subito il sindaco. «Lo stadio alla Fiera? Ho avuto un incontro con la Sampdoria, al momento non esiste alcun progetto, mi è stata sottoposta un'idea progettuale sicuramente degna di essere valutata con la massima attenzione - chiarisce -. Ma i tempi non li vedo certo brevi. Si continuerà a giocare al Ferraris ancora per tanto tempo». L'idea di Genova con due stadi? «Vedremo - si limita a dire Doria -. Ma mi piace sottolineare ancora che quella della Fiera è solo un'idea progettuale».
E Beppe Costa, l'imprenditore genovese che sarà il presidente e amministratore delegato di «Stadium», oltre che alla guida di poli museali italiani da dieci milioni di visitatori l'anno, rilancia l'idea del «tempi dello sport, ma non solo» da realizzare al Ferraris. «Contiamo di portare eventi di ogni tipo, i grandi concerti sicuramente, ma anche appuntamenti di alta ristorazione - svela gli obiettivi -. Qualche problema potrebbe esserci con le partite di rugby, perché gli interessi delle due società di calcio saranno comunque preservati. Ma da una cinquantina scarsa di giornate di utilizzo all'anno per eventi sportivi, contiamo di salire ad almeno ottanta. Ci porteremo anche il Festival della Scienza».
Nessuno si nasconde che però lo stadio ha bisogno di una bella ritoccata. Esistono problemi da risolvere, le attrezzature non sono all'altezza. Ma qualcosa è già stato fatto e molto verrà realizzato la prossima estate, con la sosta del campionato. Intanto al Ferraris non ci sono più problemi di agibilità condizionata per la sicurezza. Sono stati realizzati i sistemi di prefiltraggio e un software con diverse simulazioni di evacuazione ha già dimostrato che ora tutti i 36300 spettatori che potrebbero essere presenti sugli spalti lascerebbero lo stadio in sicurezza in massimo 22/23 minuti.
Restano le questioni delle strutture interne. «Non ci nascondiamo che la crisi di presenze sia anche legata all'accoglienza che va sicuramente migliorata», conferma Costa. E in questo senso trapela già qualcosa dei progetti in corso. Intanto verranno sfruttati quei circa 5000 metri quadrati di superficie interna finora non utilizzati. Al Genoa è stato anche proposto di trasferire lì il Museo della Fondazione. La tribuna stampa verrà realizzata ex novo nella parte superiore, gli sky box per le televisioni avranno gli spazi necessari. E poi sarà presto installato un sistema fotovoltaico che garantirà l'autonomia energetica alla struttura. E in questo il Ferraris sarà il primo in Italia.
Anche Luca Montebugnoli, ad di Best Union, società che tanto per capirsi gestisce gli ingressi dei parchi Disney in tutto il mondo, spiega che «il Ferraris è nel cuore di Genova da sempre, vogliamo farne il perno del progetto che trasformerà Genova nella prima città a tema d'Italia. Lo stadio sarà il fiore all'occhiello di un percorso di visita della città, che dovrà tenere qui anche i molti turisti di passaggio».
Non si potrà però prescindere dal calcio, e quindi il manto erboso è stato affidato all'agronomo Fabrizio Salto, creatore di una società leader che ha curato fino allo scorso anno il Meazza. «Usiamo già strumenti all'avanguardia, teniamo sotto controllo il campo registrando ogni problema e confrontandoci con altri stadi per trovare le soluzioni - spiega il professionista -.

L'ibrido erba naturale e sintetica è una soluzione che stiamo sottoponendo alle società. Il sintetico servirebbe solo nella parte sottostante per garantire maggior tenuta». Il Ferraris risponde così a chi vuole rottamarlo.

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