(...) E così, tutti a paralizzare una città, a creare disagi a quei cittadini che pagano allo stesso modo le colpe delle scelte europee e anzi così le pagano due volte.
Ieri mattina a Genova si sono mossi tre distinti cortei. Migliaia di lavoratori, assieme agli studenti, hanno manifestato nell'ambito dello sciopero della CGil indetto nella giornata della mobilitazione della Ces (la confederazione europea dei sindacati). Qui, a differenza di altre città italiane il sindacato ha proclamato un'astensione dal lavoro di 8 ore. Tre i cortei che si sono snodati in città: uno è partito dalla stazione marittima, uno dalla stazione ferroviaria di Brignole, e uno, quello degli studenti e dei Cobas, da piazza Caricamento. Tutti si sono poi ricongiunti in piazza De Ferrari. Inevitabile il consueto balletto di cifre sui partecipanti: almeno 2000 secondo la questura, molti di più per gli organizzatori. In piazza sono scesi i lavoratori di tutte le grandi aziende genovesi: da Ansaldo a Fincantieri, da Ilva alla la Centrale del latte, Ilva.
La manifestazione è stata aperta dai lavoratori della Fnac che ha annunciato il licenziamento di 68 persone. In corteo uno striscione che riassume la motivazione dello sciopero: «Cambiamo musica». La manifestazione ha paralizzato la città: per arrivare in centro con l'auto è stata impiegata quasi un'ora. Effetto anche della paralisi della Soprelevata che è stata invasa dai manifestanti. I vigili urbani hanno chiuso anche le principali vie di accesso all'arteria che taglia la città, per evitare rischi di incidenti. Centinaia di studenti, assieme ai cobas della scuola e ad alcuni aderenti ai centri sociali, si sono poi staccati dalla manifestazione della Cgil e hanno raggiunto la Fiera di Genova, dove era in corso il salone «ABCD+Orientamenti», dedicato alla scuola e alla formazione. I cobas della scuola sono rimasti a presidiare gli ingressi della Fiera, mentre gli studenti hanno imboccato la Soprelevata per andare ai varchi portuali dove era in corso un altro presidio dei lavoratori delle banchine.
Ma se i tre cortei sono infine confluiti a De Ferrari per il comizio finale organizzato dalla Cgil, le tre anime dei manifestanti sono tornate a dividersi proprio sotto il palco, con il sindacato rosso accusato addirittura di essere troppo morbido. Durante i discorsi infatti, dalle fila degli studenti sono partiti fischi contro la Cgil contestata per avere indetto solo otto ore di sciopero.
Il fallimento dei burocrati europei e del governo Monti che ne segue le direttive è stato sottolineato anche dal sindaco di Genova Marco Doria: «Bisogna dare risposte diverse alla crisi, il rigore del governo Monti non basta, bisogna creare nuovo lavoro ed equità sociale. Sono vicino a questi lavoratori, la parte migliore della città. È un dovere essere qui in piazza oggi».
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