Un maxiprocesso con la presenza in aula di tutti i duecento tifosi coinvolti nei fatti di Genoa-Siena. È l'obiettivo a cui puntano i legali degli ultrà che durante lo scorso 22 aprile provocarono la sospensione della partita e la «levata» delle maglie dei giocatori rossoblù. L'altra sera, in un'affollata assemblea alla Sala Chiamata del porto gli avvocati Stefano Sambugaro, Davide Paltrinieri e Laura Tartarini hanno fatto chiarezza sulla situazione. Oltre ai duecento provvedimenti di Daspo emessi dalla Questura (divieto di accesso allo stadio dai tre ai cinque anni) in questi giorni stanno venendo consegnati anche i decreti penali di condanna firmati dal gip Nicoletta Bolelli. Sono già state notificate 38 condanne a 1.650 euro (pena sospesa con la condizionale) mentre altri cento decreti penali sono in procinto di arrivare ai destinatari. «La cosa anomala - ha sottolineato l'avvocato Sambugaro - è che la maggior parte dei tifosi ha scoperto solo oggi di aver avuto una denuncia». Le accuse variano: dallo scavalcamento di un settore dello stadio non autorizzato all'interruzione di partita e, in alcuni casi, resistenza e violenza privata. «Gli interessati, dal momento della notifica, hanno solo quindici giorni di tempo per decidere il da farsi - hanno spiegato gli avvocati -. Non fare nulla significa accettare il decreto di condanna che comunque andrà a sporcare la fedina penale, riteniamo invece che ci siano dei validi motivi per fare opposizione e andare a giudizio».
Resta ora da valutare le modalità del processo: la linea difensiva sarà quella di presentare duecento opposizioni ai decreti per far svolgere un giudizio unico. «Starà ai giudici decidere: o si fa un processo unico con duecento imputati o duecento processi. In questo caso per ogni accusato porteremo in aula come testimoni tutti gli altri», hanno annunciato gli avvocati.
Questo sarà il primo processo in materia in Italia e sarà destinato quindi a fare giurisprudenza. «C'è solo un recentissimo precedente - hanno ricordato i legali -. Sempre in merito a Genoa-Siena, un mese fa il Tribunale dei minorenni ha assolto un ragazzo su cui pendeva l'accusa di essere andato nei distinti e avere partecipato alla contestazione». Il mese di dicembre sarà decisivo per gli altri dodici tifosi già sottoposti dallo scorso mese di giugno a varie misure preventive (due di loro sono agli arresti domiciliari, gli altri hanno l'obbligo di dimora): il giorno 5 avrà luogo la prima udienza per i quattro che hanno scelto il processo ordinario, mentre il 19 si presenteranno davanti al giudice gli altri otto che hanno optato per il patteggiamento della pena.
Nel frattempo le quattro sconfitte consecutive e i continui cambi sia tecnici che dirigenziali hanno portato alla prima vera e propria contestazione: agli allenamenti di questo pomeriggio a Pegli saranno presenti gli ultrà sia per incitare la squadra in vista del match con il Napoli sia per contestare il presidente Preziosi.
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