I bimbi in mano agli sconosciuti. Persone affidabili, preparate, ma sconosciute a quei piccoli di meno di due anni, che hanno impiegato mesi e mesi a sentirsi allasilo nido come a casa e che improvvisamente, a luglio, vedranno solo facce nuove. Da un giorno allaltro. Le loro maestre, quelle che tanta sicurezza hanno dato loro fino ad adesso, saranno in ferie. Tutte insieme. E non per egoismo, ma perché costrette dal Comune a restare a casa. Al loro posto ci saranno altre maestre associate alla cooperativa che ha vinto lappalto per la sostituzione estiva.
Una scelta incredibile, che i genitori contestano con decisione. Martedì sera, nella sala parrocchiale di Santa Zita cè stato un incontro tra i familiari dei bimbi degli asili nido. È stato deciso di creare un comitato e di passare subito al contrattacco. Verrà spedita al sindaco una lettera per chiedere di garantire un servizio minimo oltre il quale non andar mai. In nessun caso. «La realtà - spiegano i genitori - è che quest'anno abbiamo assistito ad una progressiva privatizzazione del personale educativo negli asili nido comunali genovesi: a inizio anno il sostegno ai disabili è stato dato in gestione a cooperative esterne. Si è detto che i soldi per assumere c'erano, ma il patto di stabilità non lo permetteva. Negli ultimi mesi inoltre, in alcuni asili nido e materne sono stati introdotti in via di sperimentazione dei "laboratori" pomeridiani sempre affidati a cooperative esterne. A Gennaio, con la flessibilità maggiore introdotta dal governo Monti sono state fatte solo due assunzioni part-time e sono stati interrotti i laboratori pomeridiani».
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