I capolavori dell'arte raccontati da esperti

Capolavori dell'arte al Ducale, ovvero «Storie, segreti e avventure delle più celebri opere d'arte italiane». Dal 17 gennaio e per tutti i giovedì fino a marzo, alle 21, a ingresso libero, nel Salone del Maggior Consiglio si parlerà di arte. «La Gioconda del Louvre è considerato il quadro più famoso del mondo, eppure il capolavoro di Leonardo da Vinci sembra essere avvolto da misteri e segreti. Ma è veramente così?», dice il curatore della rassegna Marco Carminati storico dell'arte. Che aggiunge: «La serie di conversazioni dedicate ai grandi capolavori dell'arte italiana intende non solo raccontare con linguaggio semplice e accattivante alcune delle opere d'arte più celebri della nostra civiltà (dipinti, sculture e interi cicli d'affreschi), ma esprime l'ambizione di offrire al pubblico le giuste chiavi di lettura per comprendere il corretto significato storico, artistico ed estetico dei capolavori presi in esame».
«In questa piacevole impresa hanno accettato di cimentarsi storici dell'arte, direttori di musei, professori universitari e giornalisti, accomunati da due caratteristiche: l'amore per la precisione e il piacere della semplicità», conclude Carminati che ha realizzato la rassegna per la Fondazione Edoardo Garrone. Primo appuntamento il 17 gennaio «Teatro sacro. La chiamata di Matteo di Caravaggio» con Salvatore Settis, archeologo e storico dell'arte alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Il 24 gennaio Cristina Acidini, soprintendente Polo Museale Fiorentino parlerà de «L'uomo perfetto. Il David di Michelangelo», il 31 gennaio sarà la volta di Piero Boccardo direttore dei Musei di Strada Nuova di Genova con «Fasto romano. La Galleria Farnese di Annibale Carracci». Il 7 febbraio Marco Carminati, parlerà de «Il quadro più famoso del mondo.

La Gioconda di Leonardo», il 14 Ferdinando Mazzocca racconterà «la Paolina Borghese di Canova», il 28 febbraio Stefano Zuffi e «La nascita di Venere di Botticelli» e concluderà il 7 marzo Antonio Paolucci direttore dei Musei Vaticani con «La stanza della Segnatura di Raffaello».