I lavori dopo l’alluvione? Fermi Ma la burocrazia va velocissima

I lavori dopo l’alluvione? Fermi Ma la burocrazia va velocissima

(...). Gli stessi - e qui sta la beffa - che nemmeno volendo fare i furbi, potrebbero «evadere» il canone speciale e mai pervenuto prima da 137,67 euro per il nuovo abbonamento dal 5/2012 al 12/2012. «Non è possibile nemmeno installare un televisore nel sottopasso - spiega il presidente del Comitato Cittadino Sottopasso Cadorna, Mauro Brancaleoni - perché lì, quando tutto funzionava, non c’erano nemmeno le frequenze radio né quelle per il cellulare». È sicuro Brancaleoni che chiariranno tutto con la Rai e che gli addebiti verranno cancellati. «Anche perché si tratta di un abbonamento speciale che fa riferimento ad una legge che poi è stata cancellata. Ma i bollettini sono partiti lo stesso....Ironicamente, abbiamo fatto presente che qualcuno, la Rai, si era accorta di noi...». Ma il problema dell’addebito è una goccia nel mare se paragonato alla ben più grave situazione dei commercianti del sottopasso. Che è ferma da marzo, da quando cioè venne fatta una riunione con gli assessori competenti per studiare come e quando iniziare i lavori di ristrutturazione del sottopassaggio. Allora vennero spese grandi parole, gli amministratori promisero mari e monti. Ma come ormai troppo spesso accade, nessuno si prese l’impegno di mettere nero su bianco con un accordo sottoscritto e firmato da tutte le parti, quelle grandiose promesse. E intanto i mesi passano, i commercianti del sottopasso si sono trasferiti sotto i tendoni di Brignole, con spese annesse di luce e affitto della tensostruttura.
«Lavoriamo in perdita e l’entusiasmo di chi all’inizio voleva farsi carico delle spese di ristrutturazione dei negozi e dei progetti si sta affievolendo», continua Brancaleoni. Le abitudini si pagano e dopo sei mesi, i clienti cercano altre soluzioni. «Mentre noi siamo sempre lì in mezzo a topi e sporcizia. La vede da che gente è frequentato quel giardino...». Come se non bastasse ora ci sarà anche il cambio della giunta, e chissà se i nuovi si prenderanno la briga di portare avanti quello che hanno già, se pure in minima parte, messo in piedi i vecchi amministratori. Pensare che Tursi si sarebbe dovuto occupare solo della ristrutturazione comune. «Tutto il resto lo finanziavamo noi.

Le spese sarebbero state dedotte dai canoni futuri. Abbiamo già pagato in anticipo l’affitto per i prossimi dieci anni. Ma tutto questo ovviamente va sottoscritto». Ovviamente, nero su bianco. E invece è rimasta tutta un’intenzione.

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