«Investiamo nella Cultura fino all'ultimo euro»

Si sperava ma non ci si aspettava la presenza di Claudio Burlando alla presentazione della Stagione 2012-13 del Teatro Stabile. Una presenza confermata ed importante soprattutto per le parole spese dal Presidente della Regione in merito alla situazione, diciamolo pure, drammatica del momento. Prendendo spunto da uno degli spettacoli in programma nella stagione a venire, «Berlinguer. I pensieri lunghi» di Giorgio Gallione, Burlando ha cominciato così: «Difendere la cultura è un pensiero lungo. E voglio partire da lontano evidenziando che la città non ha voltato le spalle a quello che c'era già, ma ha cercato di costruire sempre di più per dare maggiore spessore a quelle fondamenta che già erano presenti. Ricordiamo quando nei primi anni Novanta si sono avviate le opere di ristrutturazione dei vari fulcri culturali genovesi a cominciare dalla ricostruzione del Carlo Felice, a seguire con lo spostamento della Tosse da via Canevari al Centro Storico, e poi ancora nel '97 la ristrutturazione del Teatro Modena e ancora quella del Cargo a Ponente. Ci abbiamo creduto tutti e ci crediamo ancora, ma ad oggi bisogna essere chiari: è difficile adesso tenere tutto insieme. Fatichiamo a tenere aperto un così ampio ventaglio. La Regione ha a disposizione ben il 29% in meno per le spese, e deve fare i conti anche con i vari problemi di vitale importanza come sanità e trasporto pubblico. Noi continuiamo a sommergere di debiti chi verrà dopo di noi, e questo deve avere un termine. Tenteremo di metterci ancora un po' di soldi nella cultura, perché abbiamo ancora la convinzione che solo così si possa dare a qualcuno un'opportunità diversa da quella di ubriacarsi e prendersi a botte per le strade la sera, ma l'unica e difficile strada è quella di selezionare al massimo. Importante il rapporto che lo Stabile ha aperto con gli altri teatri perché in fondo lui è il “papà” di tutti, non solo da un punto di vista cronologico, ma anche perché da lui sono uscite fuori le altre realtà di questa città». Poi il presidente ha concluso: «Difficile farsi ascoltare, tutto brucia adesso».
A dargli manforte e ad ultimare le constatazioni il suo assessore Angelo Berlangeri che ha elogiato lo Stabile per lo sforzo di mantenere la qualità con una programmazione di altissimo livello come sempre e con la scelta di mantenere costanti dall'anno scorso i prezzi del biglietto. «Il momento di difficoltà richiede ancor più la necessità di sperare nel futuro - ha detto Berlangeri - qui non si sta vendendo una vacanza, ma si tratta della difesa del baluardo della cultura». Una difesa sempre più difficile anche agli occhi della assessore comunale Sibilla, che pur riservando meno del suo tempo alla conferenza, per altro impegno a seguire, ha messo in luce l'importanza non solo del teatro Stabile, ma di tutti i teatri in generale. La Sibilla ha anche lanciato un messaggio di grande speranza al teatro di Carlo Repetti con parole alquanto significative e promettenti: «Lo Stabile ha sempre saputo e sa fidelizzare il proprio pubblico e per questo andrà ancora più promosso. Il periodo certo non è dei più semplici, ma il lavoro a quattro mani con la direzione troverà le soluzioni vincenti per il futuro». Speranzoso dunque il Presidente Eugenio Pallestrini, che in un clima di preoccupazione come unica nota lieta ha presentato la chiusura con un pareggio di bilancio della scorsa stagione, in cui sono state rilevate 120.000 presenze di pubblico a Genova, quindi con una flessione solo del2% rispetto all'anno precedente. Confermati gli aiuti di Banca Carige e Intesa Sanpaolo che apportano contributi quelli statali del 55%.

A chiudere la conferenza il condirettore Marco Sciaccaluga, visibilmente toccato dalle parole di Burlando che ha concluso con la sua solita ironia raccontando un simpatico aneddoto sulla Commedie francaise: «Tragedia e commedia non hanno confine - ha detto sorridendo il regista - il teatro è un grande e meraviglioso pasticcio... proprio come la vita».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica