(...) il male assoluto perchè è andato con Berlusconi, come invece tendono a fare i giornali di sinistra.
Detto questo e dato per assodato tutto questo passaggio, dico anche però che - in nome del futuro di Genova - occorre dimenticare, almeno domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15, il passato e chiedersi quale può essere il voto più utile alla città. E io credo che questo voto possa essere quello per Enrico Musso, nonostante tutto.
Il ballottaggio, partendo da 33 punti percentuali di svantaggio, è già difficilissimo. Ma non impossibile, considerando che cambia completamente il corpo elettorale: potranno non andare a votare alcuni che al primo turno sono stati ai seggi, mentre magari lo scontro diretto fra due candidati e fra due concezioni diverse di Genova porterà a votare elettori che hanno disertato due settimane fa.
Insomma, non bisogna arrendersi. E per quel che mi riguarda, anche alla luce dei faccia a faccia visti in televisione, voterò convintamente Enrico Musso. Nonostante tutto. Capisco e pubblico anche le lettere in disaccordo dei lettori, ma la scelta di non impegnarsi per antipatie personali o errori pregressi del senatore (che sono molti), ricorda da vicino il personaggio di Aldo, Giovanni e Giacomo che passava la vita a darsi martellate sui cosiddetti, il famoso Tafazzi. Oppure il marito che se lo taglia per far dispetto alla moglie.
Anche in questo caso, vedo parecchi Tafazzi in giro. Che non sono i nostri lettori che, anzi, hanno spiegato benissimo le loro motivazioni, tre su tutti: Francesco Marcenaro, che ha scritto una lettera molto bella e di cuore; Emilio Barlocco e il capogruppo del Carroccio nel Municipio di Foce, Albaro e San Martino Renzo Di Prima.
Capisco molto meno, invece, la posizione ufficiale della Lega e il suo invito a disertare le urne. Evidentemente, il Carroccio non ha ancora capito cosa gli è capitato addosso. Il risultato assolutamente deludente nonostante un ottimo candidato come Edoardo Rixi è la prova che gli elettori genovesi non seguono Alberto Da Giussano per il simbolo, ma per il progetto politico portato avanti. E la scelta di correre in solitudine, nonostante la possibilità di arrivare tranquillamente al ballottaggio se si fossero alleati con il Pdl (magari proprio con Rixi candidato, come avevamo suggerito, ma pure con Vinai, che ha un ottimo feeling con il rappresentante del Carroccio), è la prova che non hanno capito la lezione. È vero che la Lega ha preso una percentuale simile a quella delle scorse comunali, ma rispetto alle recenti regionali (il confronto più fresco) la bastonata è fortissima. Altro che tenuta.
Insomma, penso che astenersi sia un modo di arrendersi. E chi si arrende non ha poi diritto di lamentarsi. Condivido in pieno lappello che mi ha mandato un gruppo di cittadini, guidati da un avvocato patrocinante in Cassazione, che ci hanno mandato una mail laltro giorno: «Genovesi! Che abbiate votato o no, votiamo almeno nel ballottaggio del 20 e 21 maggio. Questo è in realtà un referendum. Se siete contenti dellamministrazione Vincenzi, votate pure per il suo continuatore Doria. Se non siete contenti, è un dovere votare per Musso e provare finalmente a cambiare le cose! Poi lamentarsi non servirà a niente». Detto tutto, non è necessario aggiungere altro.
Insomma, e lo dico io che ho spesso e (mal)volentieri attaccato Musso - ma che lo riattaccherei di nuovo su quelle cose - credo che occorra andare a votare Musso. Anche per rispondere a una campagna elettorale dove i peggiori istinti del web si sono scatenati contro il senatore (e bene ha fatto Enrico a denunciare questa schifezza, dove ciascuno si ritiene titolato a dire le peggiori cose di chiunque tutelato da nickname o dallanonimato), ma anche Marco Doria ha dovuto fronteggiare il fango su inesistenti conti in Svizzera. E io che lo contrasto sulla politica, sono pienamente solidale su questo punto. Non è così che si combattono gli avversari (mai nemici) politici. Ma con le idee. E, solitamente, chi usa fango, insulti o violenza lo fa perchè non ha idee.
Ultimo punto: voterò Musso e lo farò con convinzione. Ma anche Enrico ci faccia un piacere. Lunedì, soprattutto se come speriamo dovesse vincere, metta a tacere i vari Rutelli, Briguglio, Bocchino e Granata (gli ultimi due sono venuti anche a Genova a fare campagna elettorale) chi ci spiegheranno che è stato un trionfo del Terzo Polo. Se trionfo sarà, sarà un trionfo di Musso e dei moderati genovesi.
Se trionfo non sarà, finalmente, taceranno da soli e non nomineranno mai più Genova, che hanno usato in questi giorni come artificio retorico per giustificare la loro esistenza in vita. E il silenzio dei leader e leaderini di Fli sarebbe lunico effetto immediato positivo della vittoria di Doria.
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