Aumentano gli scontrini battuti da quando l'Agenzie delle Entrate ha intensificato i controlli. Incassi «dichiarati» anche del 500 per cento superiori a quando, nei giorni scorsi, gli stessi esercizi si sentivano meno osservati. Con una percentuale dell'89 per cento di irregolarità riscontrate. Sono cifre diffuse dalla stessa Agenzia delle Entrate che vanno però valutate con grande attenzione. A leggere distrattamente certi numeri sembrerebbe infatti che tutti i commercianti, gli esercenti pubblici i titolari di discoteche e stabilimenti balneari, ristoranti e attività ricreative, siano evasori. Una interpretazione sbagliatissima che spesso passa ed è passata in questi mesi, specie sull'onda delle dichiarazioni del premier Monti deciso a mascherare con la scusa dell'evasione tutti i problemi dell'Italia.
Le percentuali di irregolarità riscontrate non devono indurre ad affrettare conclusioni verso intere categorie - precisa con estrema chiarezza e decisione Alberta De Sensi, direttore regionale ligure dell'Agenzia delle Entrate -. Le verifiche e gli accessi mirati disposti hanno infatti riguardato solo casi selezionati in base a un'approfondita analisi del rischio, con dichiarazioni in perdita, difformità tra le attività dichiarate e quelle pubblicizzate attraverso i media e il web. Diverso è invece il caso de controlli sugli studi di settore in cui si sono registrate oltre il 40 per cento di situazioni regolari». Insomma, dire che nove controlli su dieci hanno portato a scoprire evasori, vuol dire solo che l'Agenzia delle Entrate aveva intuito correttamente chi provava a fare il furbo, non che il 90 per cento dei commercianti sia un ladro. Concetto grave che invece viene spesso diffuso.
I controlli mirati di questi mesi sulle coste liguri sono stati disposti dall'Agenzia delle Entrate in collaborazione con Inps e Siae per verificare anche altri tipi di evasione oltre a quella sul reddito dichiarato. Controlli che non vanno peraltro confusi con quelli eseguiti dalla Guardia di Finanza, i cui esiti peraltro vengono annunciati al netto di eventuali contestazioni o contenziosi poi risolti dalla commissione tributaria.
Il quadro tracciato dall'Agenzia delle Entrate della Liguria offre insomma uno spaccato diverso delle attività turistiche e delle categorie economiche della nostra regione. L'evasione c'è, ma il fenomeno non è universalmente diffuso.
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