La libertà fragile secondo Louis Godart

Quant'è fragile la libertà? E quanto sono rispettati ancora oggi nella nostra società i diritti umani? Se lo sono chiesto studiosi e rappresentanti del mondo politico l'altra sera a Montecarlo, dove si è svolta la presentazione del volume «La libertà fragile» di Louis Godart (Mondadori). L'autore è professore di Civiltà egee alla facoltà di Lettere dell'Università di napoli Federico II. Dal febbraio 2002 è consigliere del presidente della Repubblica per il patrimonio e all'interesse del mondo antico ha abbinato quello per i temi legati all'origine dello Stato, dell'Unione Europea e per i diritti umani. All'incontro è intervenuto l'onorevole del Pdl ed ex ministro Claudio Scajola, che ha affrontato il delicato tema dell'immigrazione, confermando come essa sia possibile e positiva se coniugata con l'integrazione degli immigrati nella società che li riceve. Alla presenza di Antonio Morabito, ambasciatore italiano nel principato di Monaco, si sono poi succeduti alcuni interventi tra cui quello di Fausto Pocar, presidente dell'istituto Internazionale Diritto Umanitario di Sanremo. Tra il pubblico era presente Beppe Costa, già consigliere comunale del Pdl.
«La dichiarazione dei diritti dell'uomo» ha profondamente segnato la formazione della coscienza collettiva contemporanea. «Eppure - dice il professor Godart - ancora oggi nelle nostre democrazie, che si fregiano di carte costituzionali liberali e garantiste, non mancano scenari di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, e di diritti calpestati, mentre stanno nascendo nuove forme di schiavitù, più subdole ma non meno disumane di quelle di un tempo».


Così, convinto che solo alla luce del passato è possibile guardare in modo costruttivo al presente, il luminare, studioso di civiltà antiche, nel suo libro ripercorre le fasi cruciali della guerra millenaria condotta dagli «apostoli dell'Homo socialis» contro ogni tipo di sopraffazione e ingiustizia.

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