Caro Lussana, ho letto con immenso piacere dell'iniziativa del Giornale di Genova di intitolare una via al grande Giovanni Malagodi leader e politico indiscusso del Pli, di cui ho fatto parte attiva da quando avevo 20 anni fino al suo scioglimento. Del partito ho percorso tutto il corsus honorum da attacchino a segretario provinciale di Savona, poi al consiglio comunale per 5 legislature, fino a consigliere nazionale e membro della direzione centrale del Partito stesso. Ho fatto parte dei «giovani leoni» della gioventù liberale; a livello nazionale e mi piace ricordare, tra gli altri i rapallini Grandi e Amoretti, ai quali mi lega ancora oggi una grande amicizia e un profondo affetto.
Le ho scritto però non per raccontare la mia vita politica, ma per sottolineare che la grande statura dell'onorevole Giovanni Malagodi è italiana e europea e deve essere ricordata da tutti i liguri, savonesi compresi, perché Savona, senza mai esprimere direttamente un onorevole liberale, ha sempre contribuito ad eleggere un deputato come il grande avvocato Alfredo Biondi e l'eroico ammiraglio Durand De La Penne; anzi il sottoscritto accettando una candidatura di frontiera e senza esiti sicuri e certi ha portato «tanta acqua al mulino liberale» arrivando una volta terzo e una volta secondo, dopo l'avvocato, in una lista regionale per la Camera dei deputati, come era il sistema elettorale in quegli anni. E allora avanti per Malagodi, ma ricordando anche l'attività e il sacrificio di tanti liberali liguri e savonesi. Ma stando coi piedi per terra, che cosa ne pensano il sindaco Doria e don Gallo?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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