(...) dell'intero immobile, finanziato per un importo di 5 milioni di euro da parte dello Stato, che ha affidato alla Regione Liguria un ruolo operativo svolto tramite noi - spiega Vladimiro Augusti, amministratore unico dell'ente e preoccupato non poco dall'occupazione che rischia di mettere a repentaglio il restyling -. Parliamo di una struttura di grande valore artistico tanto che il prospetto dell'immobile su piazza delle Vigne è già stato oggetto di un recupero conservativo da parte di Arte, rispettoso degli antichi disegni e delle decorazioni preesistenti».
Si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo perché se i lavori già appaltati dovessero slittare per colpa degli antagonisti asserragliati nel nome di chissà quale diritto preteso, si perderebbero i finanziamenti statali e addio a qualsiasi ipotesi di recupero. Il fatto che ancora più stride rispetto all'azione dei centri sociali - sono circa 150 gli occupanti - è che il ricavato ottenuto dalla realizzazione e assegnazione del centro culturale e turistico (si parla di un museo dedicato ai cantautori genovesi), sarà poi investito per il miglioramento di alcune strutture di edilizia popolare. Insomma, gli antagonisti rischiano di penalizzare proprio le persone per cui dicono di mettere in atto certe azioni rivendicative.
Arte ha già presentato una denuncia per occupazione e segnalato la questione a prefetto, questore, Sopraintendenza ai beni culturali ma appare difficile una nuova azione di forza nel giro di poco tempo, anche perché non si potrà ripetere l'effetto sorpresa intrapreso nei giorni scorsi in via dei Giustiniani.
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