Il lunedì i rom vanno al cinema E gli altri devono tornare a casa

(...) disappunto ai responsabili del casino (rimanendo totalmente ignorati), poi cercando il servizio d'ordine per chiedere di far rispettare il silenzio in sala.
Ma le maschere non hanno potuto fare altro che allargare le braccia, chiedere scusa ai clienti e spiegare loro che quella è l'antifona del lunedì alla Fiumara: «Vengono ogni settimana e succede la stessa cosa. Se entriamo e gli intimiamo di smettere, tanto appena usciamo ricominciano. Le possiamo rimborsare il biglietto se non vuole restare». Così al cinema di Sampierdarena sembra che il primo giorno della settimana non sia quello giusto per passare la serata: se nel multisala si incappa nel teatro sbagliato si rischia di non poter assistere allo spettacolo. «Ma siamo sicuri che funzioni così? - si lamentano le persone che se ne sono dovute tornare a casa -. Perché loro possono essere prepotenti e noi dobbiamo subire?».
Le cose, purtroppo, stanno proprio così. A confermarlo è anche la responsabile della struttura genovese dell'Uci Cinema Chiara Remaggi: «Sono famiglie rom molto numerose ma posso assicurare che non arrivano ad essere cinquanta persone. Si portano dietro anche tanti bambini, ma sono nostri clienti da settimane e pagano regolarmente l'ingresso - spiega -. Vengono ogni lunedì sera e in passato, quando hanno passato il limite, siamo arrivati anche a sbatterli fuori. Più di tanto, però, non possiamo fare».

E visto che non è possibile adottare nessuna misura più restrittiva nei confronti di chi disturba, la linea è quella di invitare nuovamente nella struttura chi va a lamentarsi per il caos: «Chi è venuto a portarci le proprie rimostranze ha avuto il rimborso del biglietto e la prossima volta che verrà a farci visita sarà nostro ospite per una programmazione». Ma siamo sicuri che funzioni così?

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